Juve, cercasi Pjanic disperatamente: ha ragione Allegri o Spalletti?
La Champions è una giostra continua. C'è chi scende e c'è chi sale e solo qualche giorno fa la Juventus ha dato prova di saper prima cadere ma poi anche risalire clamorosamente fino alla cima. La gara col Siviglia ha diviso tifosi e addetti ai lavori. Da una parte c'è la soddisfazione per il risultato, la qualificazione e il primo posto nel girone. Dall'altra c'è la consapevolezza di assistere alle prestazioni di una squadra che sì vince, ma che non convince in quanto a gioco. Cosa succederebbe se i bianconeri dovessero giocare anche in maniera impeccabile? Forse le si darebbe a mani basse la possibilità di giocare la finale di Cardiff, forse. Chi ha maggiormente convinto in Andalusia è stato Bonucci e non solo per aver segnato il gol dell'1-2. Dopo l'espulsione di Vazquez ha avuto la possibilità di spaziare attraversando il campo fino alla ricerca della gloria, ottenuta poi meritatamente. Il rigore lo procura lui e dai suoi piedi parte il bolide che spezza i sogni del Siviglia.
Il peggiore è invece ancora una volta Pjanic. L'ex Roma sembra non trovare davvero pace questa prima stagione a Torino. Il suo arrivo ha provocato una minusvalenza da 32 milioni, una somma che gradirebbe essere giustificata non solo da un calcio di punizione ben tirato ogni tanto. Quello che sembra mancare nel bosniaco è la personalità, la grinta nel sapersi mettere la squadra sulle spalle e trascinarla con sé. Non riesce insomma a lasciare il segno, soprattutto nelle partite che contano, nonostante corra e cerchi la soluzione vincente. Per Spalletti gioca meglio il suo magazziniere, per Allegri è un gran lavoratore che piano piano crescerà. Chissà chi avrà ragione dei due.