Juve, che mal di testa: palle alte, il punto debole dei bianconeri
Sui palloni alti, qualcosa da cambiare c'è. E il gol di Bessa subìto sabato scorso allo Stadium, figlio peraltro di un profluvio di disattenzioni, è il terzo indizio di una prova in grado di dare un verdetto ben preciso: di testa, la Juve soffre. Sia che si intendano le incornate, sia che si considerino gli svarioni difensivi che spesso le accompagnano. Al gol preso dal Genoa si sommino quelli di Stepinski (Chievo), Babacar (Sassuolo) e Gervinho (Parma), quest'ultimo arrivato da una spizzata in area di Inglese. Il risultato? Escludendo le reti di Mertens e Giaccherini (su rigore), tutte le altre marcature incassate dalla Juventus hanno a che fare con il mal di testa, di cui soffre terribilmente la squadra di Allegri dall'inizio della stagione.
TESTA E FISICO - "Dovremo essere molto precisi perché loro hanno un'alternativa, la palla alta, che noi non possiamo avere" le parole di Massimiliano Allegri in conferenza, presentando la sfida contro lo United in scena stasera a Old Trafford. Insomma, l'allenatore della Juve non si nasconde e sottolinea la carenza mettendo in guardia i suoi. Fece lo stesso prima della sfida contro il Tottenham, la scorsa primavera: pure in quell'occasione il monito fu rivolto anche alla "fisicità" dell'avversario. Come ha fatto introducendo la sfida con i Red Devils: "Bisogna dare pressione a chi crossa e marcare meglio in area. Il Manchester ha preso gol dal Chelsea negli ultimi minuti su una palla alta, in cui sono molto forti. Hanno tecnica, velocità davanti e fisicità. Sono una squadra forte, costruita per vincere (...) fisicamente potremmo pagare qualcosa". La Juve è avvisata.