Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Juve, Dybala sotto pressione: Allegri lo protegge ma lo lascia in panchina

Juve, Dybala sotto pressione: Allegri lo protegge ma lo lascia in panchinaTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
domenica 16 settembre 2018, 07:002018
di Marco Spadavecchia

Allegri che protegge Dybala. Lo stesso Dybala che fa mea culpa dal ritiro argentino, sapendo di dover ritrovarsi per scalare le gerarchie di una Juventus sempre meno sua, soprattutto dopo l'arrivo di Ronaldo. Troppe pressioni sulla Joya, secondo l'allenatore bianconero, e probabilmente troppe aspettative. "Paulo deve ritrovare il posto da titolare lavorando sul campo - precisa Allegri presentando la sfida casalinga contro il Sassuolo -. Non conosco altro modo. E su di lui si stanno mettendo pressioni che non vanno bene. Perché se domani gioca e fa una partita così così... lo massacrate. Siete i primi che lo vogliono in campo e poi lo massacrate. E io devo capire quando farlo giocare e non farlo massacrare".

SOTTO PRESSIONE - Scongiurando massacri (mediatici, si intende), le critiche già non mancano: le due panchine consecutive imposte contro Lazio e Parma, oltre a quella più o meno annunciata ieri verso la gara contro la squadra di De Zerbi, stanno muovendo ipotesi di addii più o meno vicini. Anche visto l'appeal dell'argentino, che piace moltissimo in Liga. Un discorso, quello di Allegri, che ricorda per sommi capi una difesa molto meno recente nei confronti di Rugani: "Lo volete in campo, poi se sbaglia lo impallinate" diceva il livornese più di due anni fa. Profili, ruoli e valori assoluti differenti. Normale, quindi, che sul giocatore più pagato della rosa (CR7 a parte), che veste la numero 10 di una squadra che punta a vincere tutto, le aspettative siano grandi così come le pressioni. Con l'auspicio che la gestione dell'allenatore bianconero, che ha dalla sua la ragione dei risultati, possa scuotere il ragazzo di Laguna Larga, ormai 25enne. Anche preservandolo da eventuali mattanze a mezzo stampa. Perché ci pensano già i numeri a essere crudeli: contro il Sassuolo, sempre alla quarta, la Joya si presentò con cinque reti e ne fece altre tre prima del 90esimo. Mentre oggi è ancora a quota zero. Toccherà a lui riconquistare, con gol e prestazioni, la fiducia che ora gli manca così come i minuti sul campo. Cercando di riportare la targa tattica bianconera sul 4-2-3-1 o adattandosi da esterno offensivo nel 4-3-3: al servizio di Ronaldo, della squadra, di se stesso e del suo enorme talento.