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Juve-Napoli, il legale degli azzurri: "Dimostrata buona fede, per giocare serviva casa volante"

Juve-Napoli, il legale degli azzurri: "Dimostrata buona fede, per giocare serviva casa volante"TUTTO mercato WEB
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
mercoledì 23 dicembre 2020, 16:53Serie A
di Ivan Cardia

“Sono sempre stato convinto della bontà del nostro ricorso”. Raggiunto da Radio Kiss Kiss Napoli, l’avvocato Enrico Lubrano, che con Mattia Grassani ha composto il collegio difensivo del Napoli nella disputa con la FIGC relativamente ala partita contro la Juventus, commenta la decisione del Collegio di Garanzia presso il CONI: “Le nostre erano ragioni forti. Erano state elaborate ragioni errate, a nostro avviso, dai precedenti gradi di giudizio. Il divieto di spostamento era in atto già dal 3 ottobre. Il protocollo è già stato rivisto. Il Napoli aveva chiesto alla ASL la domenica la trasferta in bolla. Aveva risposto di no per ragioni di tutela della salute collettiva per i rischi che avrebbe comportato la trasferta. Abbiamo dimostrato che tutto questo era rilevante. Il Napoli avrebbe avuto il tempo per raggiungere Torino e lo abbiamo dimostrato con tanto di documenti se la Asl avesse dato l’ok per partire.

Il nostro lavoro è stata dare chiarezza ed evidenza a situazioni di fondatezza giuridica. Il lavoro vero è stato determinato dalla condotta legittima e di buona fede e lineare che era stata tenuta dal Napoli in quei due giorni tra il 3 il 4 ottobre. Noi abbiamo dovuto dimostrarlo. Sono sempre stato molto convinto della fondatezza delle ragioni, ma questo l’ho sempre tenuto per me, so che la giustizia è aleatoria e per questa ragione con la società abbiamo condiviso l’impostazione di non parlare in questi giorni tra ricorso e decisione. Sapevamo di essere forti ma non volevamo parlare. Non avrebbe avuto senso.
Erano state compiute valutazioni giuridiche errate con una certa evidenza. Non si era tenuto conto del fatto che la preclusione alla trasferta era stata già emanata sabato 3 ottobre. È vero che c’erano solo provvedimenti di isolamento domiciliare del gruppo squadra, ma questo comportava l’obbligo di rimanere presso la propria dimora. Praticamente serviva la casa volante. Non si poteva andare neanche al supermercato”.

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