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Juve, Nedved-Marotta, pace fatta: il regalo d'addio prima dell'abbraccio

Juve, Nedved-Marotta, pace fatta: il regalo d'addio prima dell'abbraccio
Christillin, Marotta e Nedved
martedì 18 dicembre 2018, 09:482018
di Marco Spadavecchia
Dal corrispondente a Torino

Marotta e Nedved si erano lasciati un po' così: "Forse, non è mai stato juventino" aveva detto l'ex Pallone d'oro in occasione del derby. Prima di correggere il tiro, precisando ieri a Nyon: "Ci sono due tipi di dirigenti: i professionisti che possono andare a lavorare in tutte le squadre e quelli che non ci andrebbero". Insomma, non la migliore delle separazioni per due che hanno lavorato gomito a gomito per otto anni alla Juventus. Per placare la furia ceca è bastato che i due si vedessero in pubblico, qualche ora dopo, alla prima uscita torinese del Marotta interista: il vicepresidente bianconero, infatti, ieri in occasione della cerimonia di assegnazione del Golden Boy, vinto nella sua 16esima edizione dall'olandese De Ligt, ha fatto un bel passo indietro. Prima l'abbraccio davanti a pubblico e fotografi, poi le parole sul palco delle Ogr, in occasione delle premiazioni: "Il mio poteva sembrare un attacco a Marotta - ha spiegato Nedved - per noi è stato un grande maestro. Con lui abbiamo vissuto momenti importanti. Ci sono rimasto un po' male perché è andato dal nostro diretto avversario. L'Inter, sicuramente, con lui s'è rafforzata. Ecco, questo mi ha fatto un po' male".

PACE FATTA - Istantanea la risposta del nuovo amministratore delegato dell'Inter, in piedi e dallo stesso palco: "Il calcio è fatto anche di queste dinamiche. Credo sia normale che ci sia un po' di amarezza. Si è chiusa un'esperienza e ora si è aperto un nuovo capitolo della mia carriera professionale. Siamo diventati nemici dal punto di vista calcistico, ma con Pavel e Fabio (Paratici, presente alla cerimonia, ndr) abbiamo condiviso momenti belli. Inter competitor dei bianconeri? Giusto trovare uno sparring partner, altrimenti vince sempre la Juve...". Pace fatta, dunque. E Marotta ringrazia due volte: con quelle parole, ora che è all'Inter, Nedved non poteva fargli un regalo migliore.