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Juve, problema gol: senza Cristiano Ronaldo 4 reti in 4 partite. E segna (quasi) solo Morata

Juve, problema gol: senza Cristiano Ronaldo 4 reti in 4 partite. E segna (quasi) solo Morata TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 30 ottobre 2020, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

La serata amara di Champions League, conclusasi con la vittoria del Barcellona di Koeman per 2-0 contro la Juventus di Andrea Pirlo sul terreno dell’Allianz Stadium, ha portato alla luce della ribalta alcune problematiche già palesatesi nelle ultime uscite bianconere post pausa delle nazionali. E l’analisi parte proprio da quei giorni di ottobre che hanno estromesso Cristiano Ronaldo dalla disponibilità di coach Pirlo a causa della positività al coronavirus riscontrata nel ritiro del Portogallo e che ancora attanaglia l'ex Real Madrid e Manchester United.

NO CR7, NO PARTY - Senza CR7 la Juve fatica particolarmente a trovare la via della rete. Normalità, direbbe qualcuno, se si pensa alla legittima incidenza che un giocatore della sua caratura deve avere ed effettivamente ha. Non così ordinario per un club del livello della Vecchia Signora. I conti sono pressoché semplici: prima dello stop del 7, Madama aveva messo a referto cinque reti nelle due partite giocate contro Sampdoria e Roma. Delle cinque, tre realizzate da Ronaldo: il diagonale nel finale contro i blucerchiati e il rigore prima, guadagnato e segnato, e l’incornata poi nella capitale. Dopo quella notte di Roma, nelle quattro gare successive fra campionato e Champions League i bianconeri hanno messo a segno un parziale di sole quattro reti all’attivo fra le trasferte di Crotone (peggior difesa della Serie A con la media di tre reti subite a partita) e Kiev e le gare casalinghe contro Hellas Verona e Barcellona. Troppo poco per una squadra come la Juve che necessita dell’ausilio di quello che oltreoceano viene chiamato supporting cast.

MORATA E POCO ALTRO - Nel poker di incontri privi della presenza di Cristiano Ronaldo, solo Alvaro Morata e Dejan Kulusevski sono riusciti a far male alle difese avversarie. Tre gol del primo, uno del secondo già andato a segna anche all’esordio contro la Sampdoria. Un po’ di sfortuna, vero, fra legni e gol annullati per centimetri, ma questo non può essere un alibi come raccontato dallo stesso Andrea Pirlo. Poca incisività e poca abilità nello sfruttare i propri punti di forza e attaccare i punti deboli degli avversari. Serve necessariamente qualcosa in più da chi deve rifinire il centravanti accompagnando con maggior convinzione e utilità le azioni offensive. Con il Barcellona, ad esempio, Dybala e Kulusevski non si sono distribuiti bene sul campo arrivando spesso a pestarsi i piedi e Chiesa è stato poco servito sulla corsa annullandone così totalmente la pericolosità (un raddoppio blaugrana e l’ex viola si intestardiva in dribbling complicati e mai riusciti). Alvaro Morata ha dimostrato in questa sua seconda esperienza a Torino di saper aprire molto bene spazi per i compagni, fare sponde e dialogare con precisione: ecco che i compagni di squadra devono cominciare ad approfittarne. Su questo lo staff bianconero ha grande necessità di lavorare per non proseguire nella dispersione di punti e nelle difficoltà di fare gol in attesa del ritorno in campo del catalizzatore CR7.

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