Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

#JuveInter è anche Agnelli vs Moratti. Cronistoria di un duello infinito

#JuveInter è anche Agnelli vs Moratti. Cronistoria di un duello infinitoTUTTO mercato WEB
mercoledì 5 dicembre 2018, 18:302018
di Simone Bernabei

Negli anni passati, per tanti anni passati, il Derby d'Italia Juventus-Inter è stato anche e soprattutto Agnelli vs Moratti. Intesi come famiglie. Due marchi italiani riconosciuti nel mondo che avevano trovato nella sfida sportiva un modo per affermare la propria magnificenza di fronte all'altra parte in causa. Da una parte le automobili, dall'altra il petrolio. La famiglia Agnelli, la più longeva alla guida di un club nel mondo del calcio, diventò proprietaria della Juventus nel 1923 con Edoardo. E da quel giorno il nome della Juventus è sempre stato legato alla famiglia. Dopo di lui, furono presidenti fra gli altri anche Gianni, Umberto e oggi Andrea.
Più frammentata la storia nerazzurra della famiglia Moratti: papà Angelo acquistò la società nel '55 e la gestì per 13 anni, fino al '68. Quindi nel febbraio del '95 ecco l'avvento del figlio Massimo, presidente e azionista fino al giugno del 2016. Una storia nella storia, quella delle due famiglie imprenditrici italiane.

Fatta di vittorie, sconfitte e come detto polemiche. L'ultima è quella legata a Calciopoli, la prima ha radici ben più lontane e profonde.
Era il 1961 e Angelo Moratti fece scendere in campo, contro i bianconeri, la De Martino (odierna Primavera) in segno di protesta. E la Juventus vinse 9-1, nell'ultima di Boniperti e nella prima di Mazzola. L'Inter protestava per la sentenza di secondo grado della giustizia sportiva: ad aprile la gara fra le due squadre, in lotta per lo Scudetto, era stata sospesa vista la presenza di migliaia di spettatori a bordo campo. In giudizio di primo grado fu assegnata la vittoria a tavolino all'Inter. Salvo poi decidere di rigiocare la gara a giugno nella sentanza definitiva di secondo grado. I malumori nerazzurri nacquero perché Umberto Agnelli, presidente della Juventus, era al contempo anche presidente della FIGC. Un conflitto d'interessi piuttosto evidente, che probabilmente ha portato i suoi strascichi fino ai giorni nostri.