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Juventus-Barcellona finisce 0-0. I bianconeri devono vincere ad Atene

Juventus-Barcellona finisce 0-0. I bianconeri devono vincere ad AteneTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 22 novembre 2017, 22:372017
di Ivan Cardia

Pari e patta all’Allianz Stadium. Juventus-Barcellona è infatti appena terminata sul risultato di 0-0. Buon primo tempo dei bianconeri, che però non trovano la rete (ma anzi rischiano di subirla) e diventano molto meno pericolosi nella seconda frazione di gioco, chiudendo con quattro interni e nessun esterno in un centrocampo a linea. Brividi finali grazie a Dybala, ma la rete non arriva. Con questo risultato i blaugrana consolidano il primo posto nel girone a quota 11 punti, mentre la Juve dovrà battere l’Olympiacos ad Atene per passare il turno da seconda del girone senza dover guardare al risultato di Barcellona-Sporting.

Il primo tempo.
Messi fuori a sorpresa nel Barcellona, mentre Allegri vara il 3-4-3, una prima volta assoluta nella sua gestione, almeno in via ufficiale perché poi in fase di non possesso uno fra Cuadrado e Alex Sandro si abbasserà sistematicamente sulla linea dei tre difensori centrali. Gara che parte subito a ritmo alto. Al 3’ Juve subito pericolosa con Dybala, il cui tiro centrale impegna ma non preoccupa ter Stegen. Replica immediata con Paulinho che spara alto. Primo quarto d’ora che nel complesso si può sintetizzare in uno spartito tutto bianconero, con il Barça, in campo con il 4-1-4-1 per la maggior parte del tempo, che attende e riparte. Poche occasioni concrete per Dybala & Co che però in area arrivano, i blaugrana iniziano a riprendere fiducia, al 21’ Pjanic commette fallo e rimedia il primo giallo della partita. Dalla punizione, arriva la prima vera palla gol della gara: battuta dalla trequarti sinistra di Iniesta, nessuno tocca e la sfera rimbalza sul palo alla sinistra di Buffon. Sulla respinta del legno, per fortuna della Juve, Paulinho non è lesto nel ribadire in rete. Alla mezz’ora lo stesso centrocampista brasiliano reclama un rigore, ma il direttore di gara lo ammonisce per simulazione. Smaltita la paura, la Juve ricomincia a tessere la sua tela, appoggiandosi su Higuain, con Dybala che però fatica a trovare lo spunto e Douglas Costa che sulla sinistra non riesce ad accendersi. Un’occasione, a dire il vero, l’argentino se la crea praticamente da solo a due minuti dall’intervallo, ma calcia alto da posizione defilata.

La ripresa
Nessuno cambio nei due schieramenti, secondo tempo che si apre con un Barça arrembante. Punizione conquistata da Iniesta a 25 metri dalla porta di Buffon, sul pallone va Suarez che trova la deviazione di Barzagli: due corner consecutivi per i catalani, niente di fatto con gran sospiro dei tifosi bianconeri. La Juve di fatto torna in campo con il 4-4-2 puro visto nella seconda parte della prima frazione di gioco, con Barzagli terzino destro, Sandro a sinistra, Cuadrado e Costa in linea con Khedira e Pjanic. Primo cambio della gara al 56’: fuori Deulofeu, dentro il grande spauracchio Messi. L’argentino cambia le carte in tavola: scappa e strappa, ruba un tempo di gioco e si conquista una punizione che poi lui stesso manda a sibilare appena alta oltre la porta di Buffon. Allegri al 66’ cerca la scossa a centrocampo, dove effettivamente la Juve ha iniziato a soffrire: dentro Bentancur per Pjanic. Occasionissima Barcellona al 69’ con Cuadrado che scivola su un lancio lungo per Digne, fortuna vuole che l’ex Roma si addormenti e anziché cercare la porta grazi la Juventus scaricando al centro, presidio dei bianconeri. Boato dello Stadium un minuto dopo: Allegri sostituisce il colombiano, in evidente debito di tutto, con Marchisio, adattato esterno come non si vedeva da qualche tempo. Partita che va spegnendosi piano piano, con qualche fallo di troppo, una Juve che entra pochissimo nell’area avversaria, Mandzukic che langue in panchina, mentre Matuidi subentra a Douglas Costa, completando la trasformazione in una squadra senza esterni a cui evidentemente il pareggio non va tanto stretto. Un tiro di Dybala al 90’ regala l’ultimo brivido, ma non basta.