Koeman, l'ultimo esempio di un'Olanda in crisi su tutti i fronti
La prima parte di questa stagione calcistica ha sancito già un verdetto: non è l'anno dell'Olanda. Che sia a livello di squadra nazionale, di club, di giocatori o allenatori. L'esonero di Ronald Koeman è l'ennesima conferma. L'ormai ex tecnico dell'Everton fa compagnia al connazionale Frank de Boer, che lo scorso 11 settembre è stato esonerato dal Crystal Palace dopo quattro partite, quattro sconfitte e zero gol segnati. Due panchine saltate che si aggiungono all'addio di Patrick Kluivert dal Paris Saint-Germain. Dopo un anno da direttore sportivo coinciso con un secondo posto che sa di fallimento, la dirigenza ha subito preso provvedimenti declassandolo di ruolo e portandolo ad andarsene di sua spontanea volontà.
Una situazione che si aggiunge a una campagna europea da parte delle squadre olandesi a dir poco fallimentare: l'Ajax, finalista della scorsa Europa League, è riuscita nell'impresa di farsi eliminare a luglio dai preliminari di Champions League e ad agosto dai playoff di Europa League. Lo stesso PSV, primo in classifica in Eredivisie, è caduto sotto i colpi dei modesti croati dell'Osijek. Feyenoord ancora a zero punti in Champions League e Vitesse con un punticino raccolto nel suo girone di Europa League. Scenario che rischia di far precipitare un Ranking FIFA che aveva ripreso ossigeno nell'ultima stagione.
Tutto questo non può che riflettersi anche nella crisi della nazionale olandese, che dopo aver mancato la qualificazione a Euro 2016 guarderà da casa i Mondiali di Russia del prossimo anno. Tutto questo dopo il terzo posto in Brasile e il secondo posto in Sudafrica.