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Kovac, futuro tecnico del Bayern che per Brozo ebbe metà Croazia contro

Kovac, futuro tecnico del Bayern che per Brozo ebbe metà Croazia contro
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 20 aprile 2018, 07:452018
di Dimitri Conti

Nella scorsa settimana il Bayern ha sciolto le riserve, annunciando che il prossimo allenatore sarà il croato Niko Kovac. Oltre alle grandi imprese che sta compiendo sulla panchina dell'Eintracht (appena l'altro ieri ha guadagnato la seconda finale consecutiva di coppa tedesca, proprio contro il suo Bayern, eliminando lo Schalke), l'ex centrocampista ha anche un trascorso da ct della Croazia, da lui condotta all'avventura dei Mondiali 2014. Al pari di altri predecessori e successori, Kovac è stato investito da una tormenta di polemiche entro i confini nazionali durante il suo operato da ct. L'accusa, sempre lei, quella di favorire il meccanismo di valorizzazione dei giocatori della Dinamo messo in piedi dal padre-padrone del calcio croato Zdravko Mamic. E, carta canta, di giocatori provenienti dalla Prva Liga in effetti ce n'erano solamente tre, tutti e tre appunto dalla prima squadra della capitale. Due peraltro assolutamente dimenticabili: il terzo portiere Zelenika, rimasto in orbita Dinamo fino al 2016 e oggi panchinaro nei polacchi del Lechia Gdansk, e il trequartista Sammir, di chiare origini brasiliane e attualmente svincolato dopo aver cercato fortuna in Cina. Il terzo però è un giocatore talentuoso: quel Marcelo Brozovic che pochi mesi dopo - gennaio '15 - approderà all'Inter.

Coloro che lanciano l'accusa e percepiscono un atteggiamento di ostilità, a loro volta perpetrato, sono principalmente i componenti delle tifoserie avversarie più agguerrite: l'Hajduk di Spalato e il Rijeka di Fiume. Ma, aspetto da sottolineare, anche frange della stessa tifoseria della Dinamo. L'obiettivo comune è sabotare le partite della Nazionale, veicolo del tentacolare sistema Mamic, e gli episodi di triste cronaca non mancano. Uno dei momenti di massima tensione, seppure recentemente se ne siano visti altri tipo l'aggressione pirotecnica con la squadra in vantaggio sulla Repubblica Ceca durante la partita di Euro 2016, fu raggiunto durante la gara di qualificazione ai suddetti Europei contro l'Italia dello stesso anno, in novembre. Poco prima della mezz'ora nella ripresa, con il punteggio sull'1-1, un lancio di fumogeni che costrinse l'arbitro a sospendere tutto. Quindi gli scontri con la polizia. A chiedere scusa a nome del popolo croato, ai microfoni del post-partita, si presentò il ct Niko Kovac.