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L'ipocrisia della Liga. Da Herrera a Neymar: cosa è cambiato?

L'ipocrisia della Liga. Da Herrera a Neymar: cosa è cambiato?TUTTO mercato WEB
© foto di Alterphotos/Image Sport
giovedì 3 agosto 2017, 15:302017
di Raimondo De Magistris

Ventisette giugno 2014. Il Manchester United allora allenato dall'olandese Louis van Gaal per rinforzare il suo centrocampo decide di puntare gli occhi su un centrocampista basco: Ander Herrera, canterano della Real Saragozza esploso nell'Athletic Club che lo acquistò nel 2011 in virtù di un luogo di nascita che sulla Carta d'Identità recita Bilbao.

Herrera inserisce nel contratto col club basco una clausola da 36 milioni di euro, soldi che lui stesso - una volta arrivata la chiamata del Manchester United - decide di versare nelle casse del suo club in prima persona. Ovviamente su sovvenzionamento dei red devils.
La Liga, allora, incassò i 36 milioni di euro senza batter ciglio: cosa è cambiato? Ovviamente nulla, ma il nome fa ben altro rumore. Perché Herrera, ottimo centrocampista, non è calciatore che sposta gli equilibri in Europa come Neymar, ad oggi il terzo miglior giocatore al mondo. L'asso del Brasile stanco di vivere all'ombra di Messi e pronto a dimostrare di essere il migliore al mondo a stretto giro di posta.

In Spagna, il pagamento della clausola da parte del calciatore è pratica nota, diffusa. L'ultima è stata pagata meno di dieci giorni fa. Dopo cinque anni, il talentuoso centrocampista classe '96 Pablo Fornals ha deciso di liberarsi dal Malaga pagando la clausola rescissoria per poi passare al Villarreal.
Ma questo - potrebbe obiettare il presidente della Federazione spagnola Javier Tebas - è un affare tra club spagnoli. Non come Neymar, che vola fuori dai confini spagnoli proprio come fece Herrera. Due trasferimenti uguali in tutto e per tutti nella modalità. A cambiare è solo il nome.