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La Confederations Cup entra nel vivo: pregi e difetti delle quattro regine

La Confederations Cup entra nel vivo: pregi e difetti delle quattro regineTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 24 giugno 2013, 07:002013
di Raimondo De Magistris

Spagna-Italia e Brasile-Uruguay. Tutto secondo copione, tutto praticamente già deciso nei primi 180 minuti. La Confederations Cup 2013 entra nella sua fase calda e da mercoledì - calato il sipario sulla fase a gironi - darà il via alle semifinali. Ad affrontarsi le quattro squadre più accreditate del torneo, sfide affascinanti e interessanti che vedono Spagna e Brasile partire con i favori del pronostico. Ma analizziamo pregi e difetti delle semifinaliste alla luce di quanto visto nella prima fase del torneo.

SPAGNA
Più - Una vera e propria macchina da guerra, due passi avanti rispetto alle altre semifinaliste. Vince, diverte e incanta con i suoi talenti che sono arrivati all'appuntamento in un ottimo stato di forma. Iniesta, al momento, il giocatore migliore del torneo. E poi la difesa che ha subito gol solo su un calcio piazzato: 15 reti fatte e una incassata. Macchina perfetta o quasi.
Meno - Prandelli nella serata di ieri s'è presentato all'Estadio Castelao per individuare qualche difetto delle furie rosse. Impossibile o quasi trovarne, giusto qualche singolo - come Soldado e Arbeloa - non al massimo della concentrazione che con tutta probabilità perderà il posto in vista della semifinale. Contro l'Uruguay hanno rischiato nel finale di rimettere in discussione una gara dominata in lungo e in largo: il gol in alcune fasi della gara non è il primo obiettivo degli spagnoli.

ITALIA
Più - Le nuove leve al comando di una squadra alle prese con un importante ricambio generazionale. Sono Balotelli e De Sciglio fino a questo momento le due sorprese positive del torneo. Poi Emanuele Giaccherini che - a suon di gol e giocate - è riuscito a zittire tutti i critici (e non erano pochi...)
Meno - La condizione fisica degli azzurri non è delle migliori, la difesa a dir poco ballerina. Otto gol subiti in tre gare, di gran lunga la peggiore tra le squadre qualificate.

BRASILE
Più - I padroni di casa hanno chiuso il girone a punteggio pieno. Nelle prime due gare perfetta l'interpretazione della fase difensiva. E poi Neymar: era attesissimo e sta rispondendo sempre presente. In gol in tutte e tre le partite, reti di pregevole fattura per far esultare un'intera nazione che è ormai ai suoi piedi.
Meno - Ci si aspettava qualcosa in più dai centrocampisti che, almeno per il momento, non sono riusciti a dare qualità alle giocate della squadra. E' il solo Neymar, infatti, a infiammare il Brasile nei momenti decisivi. E dipendere dal singolo non può mai essere un aspetto positivo...

URUGUAY
Più - Passano gli anni, ma la nazionale ha sempre bisogno di lui: Diego Forlan ha deciso la gara contro la Nigeria, la sfida più importante del gruppo B ai fini della qualificazione. Bene anche la difesa: Caceres e compagni hanno dimostrato di saper soffrire e reggere la forza d'urto degli avversari anche nei momenti di maggiore difficoltà.
Meno - La sfida contro Tahiti fa poco testo, le altre - invece - parlano di un tandem Cavani-Suarez che in attacco fatica a decollare. Problemi seri arrivano anche dal centrocampo con giocatori di quantità che vanno in tilt quando devono impostare l'azione.