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La consacrazione di Di Francesco nella casa di Conte

La consacrazione di Di Francesco nella casa di ConteTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 19 ottobre 2017, 08:302017
di Pietro Lazzerini
fonte Dal nostro inviato a Londra

Non ha il sapore della vittoria il rocambolesco pareggio ottenuto dalla Roma a Stamford Bridge, semplicemente perché i giallorossi, per quanto mostrato sul campo, avrebbero dovuto vincere davvero. Ma se questa si può considerare la nota negativa della serata londinese, quella positiva riguarda la squadra e il rapporto con il proprio tecnico, ogni giorno più stretto, ogni giorno più forte. Diciamoci la verità, in tanti in estate, hanno criticato la scelta della società romanista di puntare su un tecnico proveniente da una realtà 'minore' come quella del Sassuolo. C'era la paura che non sapesse guidare un gruppo di campioni, la paura che non riuscisse, come fatto in Emilia, ad imporre il suo credo calcistico, che per molti versi è decisamente integralista. La notte di Londra, consegna all'ambiente Roma, un allenatore ogni giorno più sicuro dei mezzi della rosa e soprattutto di se stesso. Un allenatore che è riuscito a trasmettere ai suoi calciatori, un atteggiamento aggressivo, propositivo e mai presuntuoso.

Il percorso è ancora lungo, la maturità deve essere conquistata sul campo e con altre controprove, ma questo pareggio accende i riflettori della Champions League su un tecnico giovane, preparato e super determinato, capace di mettere in crisi Antonio Conte, vincitore a mani basse dell'ultima Premier League. L'ex ct ha snaturato la propria squadra per gli infortuni, ma anche per il timore del centrocampo giallorosso, mossa che di fatto e per sua stessa ammissione, gli è costata i tre punti. Il messaggio che Di Francesco ha mandato ai suoi detrattori ma anche al campionato in generale è chiaro: la Roma c'è, sta tornando sui livelli del recente passato e in Serie A ha tutta l'intenzione di tornare a correre per dare del filo da torcere a Juventus, Napoli e Inter. Adesso si attende una conferma sul campo, ma quanto visto ieri sera, è la dimostrazione di come anche un allenatore giovane e inesperto (da un punto di vista dell'esperienza Europea), possa imporsi nel grande calcio grazie alle proprie idee e alla caparbietà di portarle avanti contro tutti e contro tutto.