La Juventus come unica offerta
Nei giorni passati c'è stato un gran bailamme sul possibile trasferimento di Cristiano Ronaldo in altre squadre che non fossero la Juventus. È possibile. Perché un anno fa Jorge Mendes ne aveva parlato con Fassone e Mirabelli, dicendo anche "vedremo". Forse non erano le prime crepe del muro Real Madrid, ma qualche cosa stava probabilmente cambiando nell'ordine delle idee del portoghese. Certo, trasferirsi ad agosto non era possibile, fermare le rotative già in azione (con un Mondiale alle porte) non sembrava la mossa giusta da fare. Però era una mossa rivelatrice, un discorso che fotografava lo stato dell'arte.
Così è anche plausibile che Aurelio De Laurentiis abbia avuto la possibilità di tesserare Cristiano Ronaldo. O meglio, che Mendes abbia fatto una telefonata esploratrice (a tutti i club di altissimo livello in Italia) per capire come muoversi. E alla fine, con Paratici che ha chiesto informazioni dopo l'operazione Cancelo, tutto si sia mosso molto velocemente. Offerte accettate, sia dal giocatore che dal Real Madrid. L'unica arrivata, perché anche il Manchester United, pur interessato, non era disposto a puntare così forte su un 33enne. È la differenza fra chi deve tornare a essere fra le migliori del mondo e chi, come fatturato, c'è già. Ma che, da un po', non riesce a tramutarlo sul campo.