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La Juventus è già di Pirlo: idee, gioco e 3-0 alla Sampdoria. Kulusevski show, c'è la firma di CR7

La Juventus è già di Pirlo: idee, gioco e 3-0 alla Sampdoria. Kulusevski show, c'è la firma di CR7TUTTO mercato WEB
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domenica 20 settembre 2020, 22:36Serie A
di Marco Conterio
Juventus-Sampdoria 3-0 al 90'

La Juventus è una tela bianca, per la sindrome di Stendhal è presto ma la prima di Andrea Pirlo merita applausi per come batte 3-0 la Sampdoria con le firme di Kulusevski, Bonucci e Cristiano Ronaldo. Lo svedese ha lo sguardo innocente e la colpa d'essere un talento straordinario: il gol al tredicesimo è una pennellata di istinto, precisione, biliardo, geometria, tecnica, fantasia. Sinistro dal limite, una carezza in un pugno nelle speranze della Sampdoria. La Juventus risponde ai dubbi in pochi minuti. Per come si mette in campo ha un'idea, una strategia, un'identità. La tesi di Pirlo è teoria, la squadra di stasera è pratica. Bella ed efficace. Pressa alta, rischiando, concede uno contro uno in difesa senza timore, costruisce e rifinisce. In mezzo Ramsey e Rabiot sembrano i parenti ritrovati rispetto a quelli messi sullo scacchiere da Sarri. Hanno un posto nel mondo, soprattutto il gallese è ago e filo nelle trame di Pirlo. Che parte subito con la firma in calce alla partita: dentro Frabotta, classe '99, che doveva esser titolare con lui ma nell'Under 23. Senza Alex Sandro, con Pellegrini al passo d'addio, gioca lui e non De Sciglio. La scelta funziona, il ragazzo bada al sodo e non trema.

Il 44 sul bianconero Kulusevski non soffre il peso dell'esordio. Tutt'altro: il gol è una meraviglia, la capacità di mettersi al servizio dei compagni è innata. S'intende benissimo con Cristiano Ronaldo ma il portoghese è in modo non certo usuale poco preciso. Alt: nella prima frazione prende una traversa che tremerà per minuti. Però poi insiste e si dimostra meno scattante e brillante del solito. Più umano e meno divino, fino al gol, attorno a lui però i bianconeri girano e giocano bene. La Sampdoria no. Il primo tempo è una vacanza per Szczesny, Quagliarella è in panchina e Bonazzoli viene lasciato solo nel deserto da Leris. Così all'intervallo Ranieri cambia: Quagliarella per Leris, Ramirez per Depaoli, Yoshida per Tonelli. Poi altri due: Verre per Bonazzoli, Damsgaard per Thorsby.

La zampata di Bonucci Il Doria ha qualche singhiozzo d'orgoglio, la Juventus fatica a chiuderla ma poi ci riesce. Al 78' angolo bianconero, in area s'alza la polvere degli errori difensivi, il più grosso è di Bereszynski che cicca il pallone. Bonucci ci mette il piedone e fa il 2-0. Applausi, i i mille presenti e invitati allo Stadium si fanno sentire. C'è pure l'accenno di un coro per Pirlo, che insieme al suo fido Baronio e a Tudor dirigono un'orchestra che viaggia già spedita. Fuori Chiellini e Kulusevski, protagonisti e storie diverse, dentro Demiral e Douglas Costa, dopo Bentancur per Cuadrado e De Sciglio per Frabotta. Un valzer finale ma il gran ballo è già andato in scena. Dirige Andrea Pirlo. Buona la prima e il primo violino, dopo tanti alti e bassi, suona pure l'assolo: diagonale e 3-0, c'è anche Cristiano Ronaldo in questo battesimo da sogno.

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