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La SPAL deve archiviare il fallimento: ora la priorità è progettare la Serie B

La SPAL deve archiviare il fallimento: ora la priorità è progettare la Serie BTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 22 luglio 2020, 09:15Serie A
di Davide Soattin
fonte Inviato a Ferrara

Dopo la sconfitta con il Brescia, la SPAL deve fare i conti con la dura realtà e incassare l'amaro verdetto che la condanna alla retrocessione aritmetica in Serie B. Non un dramma, soprattutto se considera che, prima dell'avvento dei Colombarini, la piazza ferrarese aveva atteso il ritorno tra i cadetti per 23 anni, anche se resta l'amarezza per il modo in cui la squadra ha salutato il calcio che conta, spesso e volentieri con prestazioni anonime e poco dignitose - per dirla con le parole dei tifosi - che una maglia gloriosa come quella biancazzurra non si sarebbe mai meritata.

La fine di un ciclo - Le cessioni estive di Lazzari e di altri uomini spogliatoio come Antenucci, Schiattarella e Costa prima, e quelle invernali di Kurtic e Petagna poi, oltre che l'esonero di Leonardo Semplici e l'addio del ds Davide Vagnati, sono state le principali decisioni che hanno segnato la fine di un ciclo vincente durato ben sette anni, dalla Serie C al ritorno tra i grandi del calcio italiano dopo 49 anni dall'ultima volta. Da lì poi tre stagioni susseguitesi come una parabola, dalla salvezza-miracolo del primo anno all'incredibile decimo posto sfiorato lo scorso anno, fino all'esperienza deludente che si è consumata in questi mesi, con la SPAL a 19 punti e ormai prossima a chiudere il primo campionato della sua storia ultracentenaria all'ultimo posto.

Ora sguardo al futuro - Al termine del campionato mancano quattro giornate e ormai la SPAL ha ben poco da dire o da dare alla Serie A. Di Biagio proverà a tirare fuori l'orgoglio e la dignità dai suoi uomini, ma nemmeno evitare l'ultimo posto in classifica sembra essere l'obiettivo che potrà portare a un cambio di passo nell'atteggiamento dei biancazzurri. Non lo è stato prima, figuriamoci ora che i giochi sono chiusi e il Brescia se n'è andato a più cinque. In questo senso, la parola chiave che dovrà accompagnare gli estensi sarà programmazione, in modo da costruire e gettare le basi e le fondamenta per un futuro che dovrà riportare nuova linfa ed entusiasmo in via Copparo.

Tra addii e riconferme -La palla quindi passerà ora al nuovo direttore sportivo Zamuner, al presidente Mattioli e alla famiglia Colombarini, che dovranno capire quanti e quali elementi di questa rosa potranno fare parte della ricostruzione della SPAL, trovare innesti sia giovani che di esperienza per la B e scegliere il nome giusto per la panchina (i nomi di Pasquale Marino e Beppe Iachini in pole ndr), dando ormai per assodata la fine dell'avventura di Di Biagio a Ferrara, nella speranza di farsi trovare pronti ai nastri di partenza del prossimo campionato, che i ferraresi vorranno e dovranno disputare da veri protagonisti per poter tornare nuovamente a solcare i palcoscenici di Serie A.

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