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Lazio, -2 al Milan: Immobile vuole la Champions tra gol e critiche

Lazio, -2 al Milan: Immobile vuole la Champions tra gol e critiche TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 11 aprile 2019, 07:15Serie A
di Riccardo Caponetti

Da intoccabile a….criticato. Per la prima volta dal suo arrivo nella Capitale, Immobile divide la tifoseria della Lazio. O per meglio dire, separa la stragrande maggioranza da una minoranza, che ha cominciato a metterlo in discussione per le sue ultime prestazioni. Questione di punti di vista: c’è chi dopo il 2-2 contro il Sassuolo ha sottolineato il gol e l’assist a Lulic e chi invece ha posto l’accento sui due gravi errori sotto porta. Nel bene o nel male l’attaccante biancoceleste è sempre al centro dell’attenzione. Complice un inizio di 2019 non proprio entusiasmante, con soltanto 4 gol all’attivo e diversi problemi fisici, che ne hanno sicuramente condizionato il rendimento. In più pesano le polemiche per il suo rapporto complicato con la maglia azzurra, con cui ha segnato l’ultima rete il 5 settembre 2017. Una vita fa. Da quella gara con l'Israele a oggi, in Nazionale Ciro non ha mai brillato del tutto tanto da far piovere su di sé tanti giudizi negativi. Molti anche ingiusti e immeritati, quasi fosse lui l'unico problema dell'Italia calcistica.

Rendimento diverso

Il confronto con l’anno scorso è oggettivamente impietoso. Ma più perché la stagione passata è stata talmente positiva e redditizia, che sarebbe stato difficile per chiunque viaggiare alla stessa velocità: 29 gol in Serie A (capocannoniere con Icardi), 7 in Europa League (capocannoniere) e 4 tra Coppa Italia e Supercoppa italiana. Un totale di 40 firme complessive, 37 a questo punto della stagione. Adesso è a quota 18 (14 in A), un discreto bottino che non può reggere il paragone con 12 mesi fa. I dati non mentono, mai. Rispecchiano la realtà e la realtà è che Immobile non è quello dello scorso anno. Anche a livello di prestazioni. I dati non mentono, dicevamo. Però vanno anche contestualizzati. E bisogna riconoscere che tutta la Lazio è cambiata, ha subito un’involuzione dal punto di vista realizzativo: non è più quella macchina perfetta che produceva un gioco d'attacco, arioso e fluido. È una squadra più attenta, meno imprevedibile e offensiva. E questa 'crisi da gol' non ha colpito solo Immobile, ma bensì anche Milinkovic e Luis Alberto, che rispettivamente hanno segnato 6 e 5 reti in meno.

Scatto Champions 

“Non sarà qualche critica a distruggere il nostro legame unico. Siamo uguali, abituati a soffrire e combattere”. In questo breve messaggio pubblicato sul proprio profilo Instagram e dedicato ai laziali c’è tutto Immobile. L’uomo prima del calciatore. Un ragazzo dalle spalle larghe, Ciro, diventato maturo dopo le esperienze a Dortmund a Siviglia. Reagire è la parole d'ordine. Sabato a San Siro contro il Milan scenderà in campo a testa alta, pronto a dare tutto per la sua Lazio. La società che l'ha rilanciato e di cui si è innamorato, meritandosi a suon di centri (85 in 124 gare) il rinnovo fino al 2023 a 3 milioni di euro più bonus. L'anno scorso si fermò proprio sul più bello per un problema al flessore della coscia destra a Torino: fuori contro Atalanta e nella trasferta di Crotone, rispettivamente terzultima e penultima giornata di A. La Lazio le pareggiò entrambe, per poi cadere con l'Inter e salutare il sogno Champions. Ora spera di poter dare il suo contributo, per un epilogo diverso. Gol per l’Europa che conta. Gol per la Nazionale. Gol soprattutto per unire la sua gente e tornare ancora una volta intoccabile. 

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