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Le grandi trattative del Cagliari - 2012, Pinilla risolve la fame di gol dei rossoblù

Le grandi trattative del Cagliari - 2012, Pinilla risolve la fame di gol dei rossoblùTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 29 aprile 2020, 19:00Serie A
di Francesco Aresu

Una di quelle trattative nate quasi per caso, all'uscita di una riunione di Lega in pieno gennaio, termine ultimo per riparare a un mercato poco soddisfacente. La sessione invernale di calciomercato per il Cagliari ha spesso riservato acquisti importanti, altre volte ha portato in Sardegna dei semplici "tappabuchi". Ma in quel gennaio 2012 i rossoblù erano alla disperata ricerca di un bomber in grado di risollevare le sorti di una squadra profondamente rinnovata in attacco, ma ancora senza un vero leader. Troppo discontinuo Larrivey, poco concreti i brasiliani Nenè e Thiago Ribeiro, ancora da disciplinare Ibarbo, costantemente ai box El Kabir: Cellino sa che deve regalare al suo tecnico Ballardini quel centravanti capace di garantire qualche gol pesante e, soprattutto, una tranquilla salvezza. I nomi che circolano sono diversi: il cavallo di ritorno Acquafresca, Nicola Pozzi sono irraggiungibili. Ma l'allora patron del Cagliari tira fuori l'asso dalla manica, dopo aver chiacchierato con il collega Zamparini, numero uno del Palermo. "Ho il nome che fa per te: Mauricio Pinilla", avrebbe detto MZ a Cellino nel suggerirgli l'acquisto.

"Era la nostra punta principe per questa stagione – avrebbe detto Zamparini al collega sardo – ma qualcosa dal punto di vista psicologico non deve aver funzionato. Non so proprio cosa gli sia successo. L’anno scorso aveva fatto molto bene, tanto che Corvino me l’aveva chiesto con insistenza per la Fiorentina. Io ne ho già tre (Miccoli, Hernandez e Budan, ndr). Prova a chiamare il ragazzo, senti se ha voglia di venire in Sardegna e poi facciamo tutto rapidamente". Questo riportava all'epoca TuttoCagliari, nel ricostruire i retroscena della trattativa tra i due club. A quel punto ai rossoblù bastò interpellare l'agente del cileno, Francesco Caliandro: incassata la volontà al trasferimento da un'isola all'altra – nonostante l'iniziale intenzione di rientrare in Cile da parte di Pinigol – in meno di due giorni l'affare diventava realtà. Trecentomila euro per il prestito, con l'ex Grosseto pronto a vestire la maglia numero 51 anche in rossoblù (su concessione del patron Cellino, da sempre restio a numerazioni "poco ortodosse"), con cui avrà un impatto devastante: 8 gol in 14 presenze, una leadership assoluta e colpi da autentico fuoriclasse che hanno fatto pensare a tanti addetti ai lavori che quelle doti tecniche avrebbero meritato ben altra carriera...

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