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Le grandi trattative del Napoli - 1980, il nobile (tutt'altro che) decaduto Krol arriva da Vancouver

Le grandi trattative del Napoli - 1980, il nobile (tutt'altro che) decaduto Krol arriva da VancouverTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 21 aprile 2020, 19:40Serie A
di Pierpaolo Matrone

Tre Champions League (due da protagonista), una Supercoppa Europea e un dominio incontrastato in Olanda e in tutto il mondo del calcio. Un bigliettino da visita da nobile, nobilissimo di questo sport. Ruud Krol nel 1980 è un ex bandiera dello straordinario Ajax che riuscì a regnare in maniera incontrastata su tutto il Vecchio Continente a partire da dieci anni prima. E, soprattutto, perno della nazionale più bella di sempre, l'Olanda del 1974 del Calcio Totale, quella di Michels e Cruijff. E per giocare in due squadre così, la polivalenza tattica non può che essere una caratteristica forte del tuo bagaglio. Un particolare, questo, da non trascurare nel racconto della storia che ha portato uno dei più grandi difensori di sempre a vestirsi dell'azzurro del Napoli.

L'occasione. Dopo 12 anni sulla vetta del mondo, a causa di una serie di infortuni che avevano segnato in dagli inizi il suo percorso e l'avevano privato, tra le altre cose, della finale della Coppa dei Campioni del 1971, vinta poi con il Panatahinaikos, Krol sente l'esigenza di nuovi stimoli. Lasciare la comfort zone poteva dare una ventata nuova alla sua vita e anni ai massimi livelli si facevano sentire anche dal punto di vista psicologico. Ad inizio 1980, così, decise di andar via dall'Olanda per un'avventura diversa, più tranquilla, a Vancouver. Venne ingaggiato dai Whitecaps, ma la scintilla non scocca. In Canada non si trovava a suo agio, sentiva di poter dare ancora molto al mondo del calcio dall'alto della sua esperienza, fisico permettendo. Ed è lì che nasce l'intuizione del Napoli.

Un amore così grande. Il colpo venne firmato da Antonio Juliano, ex capitano e all'epoca direttore sportivo azzurro. Il Napoli era una nobile decaduta, che dopo aver conquistato qualche trofeo era tornato stabilmente nell'anonimato della Serie A, galleggiando tra il centro classifica e la zona Coppa UEFA. Non era più il Napoli che lottava per lo scudetto nel 1974/5 o che vinceva la Coppa Italia l'anno successivo. Reduce da un decimo posto, serviva un colpaccio per poter ridare entusiasmo alla piazza. E Krol, sebbene molto detrattori l'avessero dato per finito, aveva la duttilità giusta per ambientarsi nel calcio italiano e, in un certo senso, modernizzarlo. Juliano se l'assicurò, in prestito con diritto di riscatto fissato a 110 milioni di lire. Il giorno che fu acquistato, il Napoli ne incassò il triplo in abbonamenti. E quell'olandese che aveva dominato l'Europa per quattro anni tornò ad essere Il Divino.

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