Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Le grandi trattative dell'Hellas - 1984, arriva Elkjaer. Un Sindaco per lo Scudetto

Le grandi trattative dell'Hellas - 1984, arriva Elkjaer. Un Sindaco per lo ScudettoTUTTO mercato WEB
mercoledì 25 marzo 2020, 16:10Serie A
di Luca Chiarini

Che il 1984 non sia un anno come gli altri è universalmente riconosciuto. Ribadirlo è pleonastico. La distopia orwelliana, l'abolizione della scala mobile, i fermenti in piazza di seicentomila lavoratori. Il calcio italiano spalanca i battenti al quasi ventiquattrenne Maradona, che irrompe in una Napoli festosa per non lasciarla più, almeno spiritualmente. In quell'estate dai toni vividi e sognanti l'Hellas Verona guarda con ottimismo al campionato che l'attende, il terzo consecutivo in Serie A. Reduci da un quarto e un settimo posto, anche gli scaligeri si regalano un colpo in grande stile. La portata, inutile dirlo, è sideralmente distante dal botto in salsa partenopea: il Pibe de Oro gialloblù ha tratti nordici, il volto spesso corrucciato per conformazione morfologica, più che come riflesso di uno stato d'animo autentico. Di nome fa Preben Elkjaer Larsen, ed è la stella della Danimarca che nell'Europeo appena conclusosi in Francia ha arrestato la sua corsa soltanto in semifinale.

Preben sta per compiere ventisette anni, vive il momento apicale della sua carriera. Da sei milita nel Lokeren, in Belgio, dove non ha mai lottato per il titolo. "È il momento di compiere il grande salto", si convince, quasi percepisse con un ineffabile sesto senso che quella decisione avrebbe fatto la storia, sua e di un intero popolo. Sceglie l'Italia, sceglie Verona: merito della moglie Nicole, dirà lui, affascinata dall'irresistibile richiamo della città di Romeo e Giulietta. L'accordo tra le due società viene stipulato sulla base di un'operazione da due miliardi e mezzo delle vecchie lire.

Il resto è storia: ai nastri di partenza l'Hellas recita il ruolo di underdog delle zone nobili della classifica. Di certo non parte con l'ambizione di vincere il campionato. Forse è questa la premessa vincente, che incanala l'annata trionfale di una squadra che ha il suo condottiero in Osvaldo Bagnoli, l'eroe dell'unico, indimenticabile Scudetto gialloblù. Una squadra pugnace, più forte delle avversità, dello status quo che allora dominava lo scenario calcistico nazionale. Elkjaer non segna a profusione, non più di altri campioni che popolano il nostro campionato: Platini arriverà a siglare diciotto reti, Altobelli e Maradona rispettivamente diciassette e quattordici. Preben, il Sindaco, si ferma a otto. Meno della metà de Le Roi, ma tutte - o buona parte - pesantissime. Impressiona al debutto proprio contro il Napoli di quel fuoriclasse con la dieci sulle spalle, stende la Juventus con l'iconico gol "da scalzo", dopo aver messo a sedere Pioli e Scirea e aver perso una scarpa nella cavalcata lunga un'intera metà campo. Quasi ci fosse una mano invisibile a muovere i fili del destino di una squadra che ha segnato un'epoca, è proprio lui a consegnare il tricolore all'Hellas il 12 maggio del 1985, segnando la rete dell'uno a uno contro l'Atalanta: una data non banale per legarsi indissolubilmente ad una città che, quel giorno, arrivò a toccare il cielo con un dito.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile