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Le grandi trattative dell’Inter - 1978, Beccalossi Genio e fantasista di Bersellini

Le grandi trattative dell’Inter - 1978, Beccalossi Genio e fantasista di BerselliniTUTTO mercato WEB
lunedì 13 aprile 2020, 10:15Serie A
di Alessandro Rimi

Il ciclo del presidente Fraizzoli non poteva fermarsi al allo scudetto del ‘71 con Invernizzi in panchina e Boninsegna goleador. È vero, Bersellini aveva appena arricchito la bacheca con la seconda Coppa Italia della storia interista, ma un altro scudetto bisognava vincere prima di passare la mano. La Juventus dominava, il Milan comprava Chiodi e Novellino, l’Inter aveva bisogno di alzare in fretta l’asticella. Facchetti saluta, Bersellini, Prisco e Mazzola stilano la lista per costruire un nuovo corso vincente: arrivano Serena, Pasinato, Fontolan e, per ricomporre il duo delle fantasie del Brescia con Altobelli, Evaristo Beccalossi.

Suggerito da Angelillo, a seguito di 92 presenze e 14 gol con le rondinelle (club amico dell’Inter), Becca raggiunge Milano in cambio di 700 milioni di lire più le contropartite di Guida, De Biasi e Cozzi, per un totale di un miliardo e mezzo. Stava per iniziare la più classica delle stagioni di transizione: del buon gioco, ma della mancanza di continuità. L’Inter si prende la soddisfazione di rimanere imbattuta contro la Juve con vittoria a San Siro, di superare il Napoli, di fermare Milan e Roma, lasciando tuttavia per strada punti apparentemente scontati contro le cosiddette piccole. Quarto posto finale e subito al lavoro per la prossima stagione. Che vedrà i nerazzurri al centro dell’Italia, di nuovo.

Avanti con Bersellini in panchina, dal Napoli arriva Caso che, il tecnico nerazzurro, da ala trasforma in regista con Marini e Pasinato (detto Gondrand) ai lati. Davanti Spillo, con Muraro a ruotare, fa il resto: 15 gol in stagione e scudetto con due giornate d'anticipo. La doppietta di Beccalossi nel derby lancia un segnale fortissimi ai cugini rossoneri su chi quest’anno ha intenzione di prendersi la scena. I rossoneri, per lo scandalo calcioscommesse allora sotto il nome di Totonero, finisce in B. La Juve non basta a fermare un’Inter dominante, dall’inizio alla fine. Di nuovo, campioni d’Italia. Beccalossi resterà fino all’84, in tempo per conquistare pure la Coppa Italia e il soprannome di Genio. Un numero dieci, tra i grandi dieci della storia nerazzurra.

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