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Le grandi trattative dell’Inter - 1984, Mandorlini diventa libero con il Trap

Le grandi trattative dell’Inter - 1984, Mandorlini diventa libero con il TrapTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 15 maggio 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Ci sono giocatori che passano e, al di là dei gol e delle giocate, non lasciano neppure il segno. Ce ne sono altri che sbarcano in una squadra, ne vestono e difendono i colori fino a identificarsi in essi, per molti anni e lunghe battaglie che portano ad alzare trofei dopo tanto tempo. L’Inter dei Record di Giovanni Trapattoni era un muro invalicabile composta da mattoni potenti, coerenti e determinanti l’uno per l’altro affinché ogni attacco potesse risultare ininfluente. Un mattone, uno di quelli pesanti e particolarmente appuntini, aveva un nome che solo a dirlo l’intero popolo nerazzurro tutt’ora sorride. Andrea Mandorlini era al culmine di un percorso interista iniziato quattro anni prima con Castagner e Corso dopo di lui.

Ancora a mani vuote nell’89, Mandorlini è il prodotto di anni duri nella Torino granata, poi in quelli spigolosi ma fondamentali con la maglia dell’Ascoli, agli ordini del maestro Carlo Mazzone. A Milano spazia tra centrocampo e difesa, con quel suo modo laborioso e talvolta rude di giocare a pallone. Non si lascia il campo se prima non si è lasciato il cuore nel prato. Giancarlo Beltrami, direttore sportivo dell’Inter di Pellegrini, lo strappò all’Ascoli dopo lunghe settimane di trattativa e per 3 miliardi di lire. Non una in meno sottolinearono dal club marchigiano per un giocatore molto cercato pure dai cugini del Milan, al quale i nerazzurri soffiarono pure Causio. Quella squadra vinse uno scudetto incancellabile, due anni dopo pure la Coppa Uefa contro la Roma. Poi via, come il Trap, come Serena, con l’Inter al fianco. Per tutta la vita.

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