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Le grandi trattative dell’Inter - 1988, Bianchi è l'ala moderna made in Italy

Le grandi trattative dell’Inter - 1988, Bianchi è l'ala moderna made in ItalyTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 9 maggio 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Ad Antonio Conte piacerebbe parecchio Alessandro Bianchi. A molti allenatori e studiosi del calcio piacque Bianchi. Perché era uno che insieme metteva invidiabili abilità offensive e propiziatorie, con altre difensive e generose che lo rendevano un giocatore a cui, pure a detta di Arrigo Sacchi, non si poteva mai rinunciare. Piacque a tanti tecnici e studiosi del football perché non giocò ad alti livelli per una sola stagione, almeno per sei e tutte con la maglia dell’Inter. Quella di Giovanni Trapattoni che intendeva costruire una rosa terribilmente pratica, concentrata e unita, prese Bianchi nel 1988 quando questo giocava in un modesto Cesena, non tanto però sul prezzo di 4,5 miliardi di lire che in effetti oggi pare assai ridicolo, specie per un ragazzo di 22 anni. C’era però la fortissima concorrenza della Juventus che praticamente lo aveva già bloccato per riprenderlo l’anno successivo, del Napoli di Maradona che puntava allo scudetto, nondimeno Bianchi al suo agente parla chiaro: voglio i nerazzurri.

Per una lunga storia d’amore. Partita però in un ambiente immerso nelle ostilità: la dirigenza e la stampa non vedevano di buon occhio l’allontanamento di Spillo Altobelli verso la i bianconeri, perciò il Trap e i suoi partono nel buio. Sarà stato questo tuttavia a spingere la squadra verso un inizio straordinario, inarrestabile, premonitore. Perché dopo otto mesi l’Inter conquista, sette anni dopo dall’ultima volta, quello che resterà nella storia come il titolo dei record. Bianchi era l’ala titolare di una linea mediana completata da Matthaus, Matteoli e Berti. Base di una squadra che con il tecnico milanese vincerà l’anno dopo la Supercoppa italiana e nel ‘91 pure la Coppa Uefa contro il Bayern

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