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Le grandi trattative dell’Inter - 1990, Battistini: libero, mediano, insostituibile

Le grandi trattative dell’Inter - 1990, Battistini: libero, mediano, insostituibileTUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Pasquinucci
giovedì 14 maggio 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

L’Inter dei record sta evolvendo in qualcos’altro. L’anno successivo allo scudetto e alla Supercoppa Italiana conquistati da Trapattoni, denota un’inferiorità palese nei confronti del Napoli. I tedeschi (con l’aggiunta di Klinsmann) reggono l’urto della Juventus, ma non dei cugini rossoneri e soprattutto di Diego Armando Maradona. Dopo la vittoria ai mondiali italiani però, l’ondata positiva dalla Germania invade anche i nerazzurri che ne ingloba i cannonieri. Meglio investire in difesa, il mantra del Trap che si fa comprare Sergio Battistini e Fausto Pizzi in mezzo, con Antonio Paganin nuovo terzino di destra.

Il primo su tutti diventa una colonna del Biscione per quattro anni. Passa nella milano nerazzurra dopo essere cresciuto nella sponda opposta. Ed è al Milan di Castagner e Galbiati in Serie B che impara a interpretare il ruolo di centrocampista di impostazione. Non semplice per un centrale di difesa puro. Tuttavia i rossoneri ne esaltano i piedi buoni, trasformandolo in un mediano abile nella regia. Che affina a Firenze con la maglia viola dove talvolta, i vari Santarini, Agroppi e Bersellini lo schierano libero. Torna nella città meneghina all’età di 27 anni, acquistato dal presidente Pellegrini per 7 miliardi di lire.

Un affare per ciò che Battistini rivelerà sul campo agli ordini dell’ultimo Trapattoni. Un uomo duttile, affidabile, ordinato. Pezzo impossibile da cambiare, nonostante finalmente l’Inter disponga di una rosa più o meno lunga. Importanza dimostrata pure dai gol pesanti (10 in quattro stagioni), dalla presenza nelle gare cruciali come in occasione delle due finali di Coppa Uefa vinte al primo anno contro la Roma e nel ‘94 agli ordini di Marini contro il Salisburgo, dal ruolo decisivo all’interno dello spogliatoio nerazzurro. Resterà solo l’amaro in bocca dello scudetto sfumato nel ‘93. Sarebbe stata la parentesi perfetta della sua carriera.

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