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Le grandi trattative dell’Inter - 1994, Pagliuca: portiere, capitano, icona

Le grandi trattative dell’Inter - 1994, Pagliuca: portiere, capitano, iconaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 7 maggio 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Tecnico, acrobata, libero. Tra i pali, ma pure in campo quando diventa all’occorrenza un centrale aggiunto. Unico, eterno, pioniere. Dalla difesa a zona, a quella invece a uomo, non soffre neppure troppo. Recordman. Nessuno in A ha parato più rigori di lui: 31, guarda caso davanti a un altro nerazzurro, Samir Handanovic che al momento è fermo a 30. Spettacolare, elegante, essenziale. Fino ai 41 anni che accumula dentro al campo da gioco. Capitano, determinante, insostituibile. Per parecchi anni, in tutte le squadre, per diverse stagioni nelle quali mai lascia la porta. Per qualcuno il miglior portiere italiano di sempre, per tutti tra i più grandi di sempre per almeno 25 anni a livelli top. Bolognese che a Bologna ha dato tanto, come alla Sampdoria, come all’Inter.

Che non era poi tanto felice di iniziare una trattativa lunghissima che, d’altra parte, coincise con l’addio a un altro mostro sacro. Walter Zenga, ai blucerchiati, in cambio del maestro, Gianluca Pagliuca. Un’icona del calcio tricolore nel mondo. Un ventottenne in cambio di un trentatreenne, al quale il club di Ernesto Pellegrini aggiunge pure il cartellino di Riccardo Ferri e liquidità per 8 miliardi di lire. Il passamano, o passaporta, più naturale. Non un’operazione banale, ma necessario per ripartire con freschezza dopo la coppa vinta contro il Salisburgo. Ottavio Bianchi piazza Gianluca in porta e non lo fa respirare più. Ma non basta. Due anni di delirio, allenatori che passano, rapporti che si spezzano. Eppure il destino non cambia, confinato in porta e pronto a tutto per difenderla, fino a Parigi: 3-0 alla Lazio, due legni, un’altra Coppa Uefa. Pagliuca è spettatore, con la fascia al braccio, nel momento più alto di un cammino forse irripetibile.

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