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Le grandi trattative dell’Inter - 2004, Júlio César è tra i migliori colpi di sempre

Le grandi trattative dell’Inter - 2004, Júlio César è tra i migliori colpi di sempre
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 11 aprile 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Le proposte dal Milan e dalla Juventus erano vere e concrete. Ma come avrebbe potuto Julio Cesar vestire un’altra maglia italiana dopo l’Inter? Mai e infatti, dopo i nerazzurri, via immediatamente dal Belpaese. Per forza, dopo le pagine di storia scritta di proprio pugno e per molti anni. Che solo pensare al suo arrivo a costo zero viene da sorridere. Solo pensare allo scetticismo dei tifosi a seguito dell’annuncio del club, viene da sorridere. Eppure Branca lo aveva visto bene quel ragazzone che a 25 anni aveva appena conquistato il Sudamerica con la Copa alzata al cielo dal suo Brasile.

Lo aveva studiato bene quel nome che sa di storia, balzare da un palo all’altro con rapidità e personalità disarmanti. Perciò siccome Toldo ormai aveva dato il via a una discesa inevitabile, gli uomini di mercato dell’Inter volano in Sudamerica per chiudere un acquisto - col senno di poi - straordinario e senza tirar fuori neppure un euro. Ad Appiano, per almeno un anno ancora, Julio non sarebbe stato nessuno. Calma, pazienza. Moratti e Campedelli si accordano per girarlo in prestito annuale al Chievo, giacché il presidentissimo di slot per gli extracomunitari non ne aveva più.

E Toldo altri dodici mesi al top li può certamente fare. Al massimo c’è pur sempre Carini, il secondo di San Francesco. Figurati se a Verona Cesar trova un minuto, però osservare il calcio italiano da vicino è essenziale e dunque il brasiliano fa tesoro d’ogni diapositiva. Tant’è vero che, quando l’estate successiva, fa capolinea a Milano, quando prenderà possesso della porta interista per volere di Mancini, non la mollerà più. Negli diventerà il miglior portiere in Serie A, Mourinho lo convincerà d’essere il miglior goalkeeper del mondo. Cesar da Rio è uno dei simboli del triplete, resterà un incubo eterno per i tiratori dagli undici metri. L'acchiappasogni degli specialisti. Il numero uno dell’era nerazzurra più vincente di sempre.

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