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Le grandi trattative dell’Inter - 2009, il miglior Thiago Motta per Mourinho

Le grandi trattative dell’Inter - 2009, il miglior Thiago Motta per Mourinho TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 28 aprile 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Prima di trasferirsi a Barcellona, fa sorridere che da centrocampista campione di tutto con l’Inter, abbia mosso i primi passi da calciatore con la maglia della Juventus. Ovviamente non quella bianconera, non quella italiana, ma la Juve di San Paolo del Brasile. Se non si fosse rotto i legamenti del ginocchio destro in quella maledetta partita contro il Siviglia, all’esordio in casa nella Liga 2004/05 quando Thiago Motta aveva appena 22 anni, forse in Catalogna non sarebbe mai nato Sergio Busquets, forse nell’estate del 2005 non sarebbe mai arrivato van Bommel. Sta di fatto che su Motta il club blaugrana smette all'improvviso di crederci. Il regista è Edmilson, ai lati Xavi e Iniesta. Non c’è spazio per il brasiliano di passaporto italiano che da una parte della Spagna, sceglie così di passare all’altra. Castilla, Madrid, Atletico.

Un solo anno, alla corte del messicano Aguirre. Qui, però, neppure il tempo di esordire, che a Thiago parte il menisco del ginocchio sinistro. Pareggiato il conto con l’altro. Contratto scaduto con i colchoneros. Gli danno del giocatore finito che sì avrà vinto due volte la Liga con la Champions a far da ciliegina, ma comunque finito. Thiago Motta ha “appena” 26 anni e ancora tantissimo da dare al football. Ci crede il Genoa di Preziosi che nel 2008 lo porta in Liguria da free agent, lo porta in braccio a Gasperini che nel suo 3-4-3 peserà come il sole. A Marassi contro la Juventus fa doppietta, brilla di luce divina in una delle vittorie più belle del Grifone. Nonostante manchi Milito, vice cannoniere della A dopo Ibra e da mesi obiettivo di mercato dell’Inter di José Mourinho.

Così a due giornate dalla fine del torneo, Moratti e Preziosi chiudono uno degli affari più clamorosi della storia interista. In Liguria finiscono Bonucci, Acquafresca, Bolzoni, Fatic e Meggiorini (totale 22 milioni di euro), ad Appiano sbarca la coppia Motta-Milito valutata appena 18 milioni (9 a testa) e rivelatasi uno sliding door per le immediate sorti della squadra milanese. L’urlo di Motta verso la Nord dopo il 4-0 nel derby, lo sguardo incredulo dopo il rosso di Barcellona che gli nega la finale di Madrid, l’assist a Diego nella finale di Coppa Italia contro la Roma. Questo e chissà quanto altro ancora per un elemento chiave, in un momento chiave, per un allenatore chiave di un’Inter destinata a dominare il pianeta.

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