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Le grandi trattative della Lazio - 1993, l'alieno Boksic: 4° per il Pallone d'Oro quell'anno...

Le grandi trattative della Lazio - 1993, l'alieno Boksic: 4° per il Pallone d'Oro quell'anno...TUTTO mercato WEB
domenica 12 aprile 2020, 18:30Serie A
di Riccardo Caponetti

Il primo avvistamento dell'alieno a Roma risale al novembre 1993. Fisico possente (188 cm), lineamenti marmorei, capelli biondi e tanta voglia di imporsi nel campionato italiano, così si presenta Alen Boksic alla Lazio. Un colpo da 15 miliardi di lire, per uno degli attaccanti più in voga in quel momento. Ventidue anni, campione d'Europa in carica con il Marsiglia (in finale contro il Milan), nel dicembre arriverà quarto nella classifica del Pallone d'Oro (dietro a Cantona, Bergkamp e Roberto Baggio, che vincerà il prestigioso riconoscimento di France Football). Le alte aspettative, però, non vengon rispettate a pieno, perché Boksic fatica alla Lazio e non riesce mai a imporsi del tutto. Il motivo è principalmente uno: il rapporto con Zeman. Ed è lo stesso centravanti croato a esprimerlo senza alcuna maschera: "Non avevamo problemi umani o tecnici, no, ma soltanto relativi alla preparazione atletica. In due anni con lui mi sono stirato 4 volte, gli allenamenti erano massacranti. Non puoi trattare tutti i giocatori come se avessero lo stesso fisico. Per questo me ne sono andato".

Così dopo tre anni, 79 presenze e 19 gol, si accasa alla Juventus per 14 miliardi. A Torino sono tutti stupiti dalle sue capacità fisiche, tanto che un preparatore lo definisce "un quattrocentista rubato all'atletica". Ma anche in bianconero non decolla e, nell'estate del 1997, torna nella nuova Lazio di Eriksson. Cragnotti per riprenderlo sborsa 25 miliardi di lire. "Devo molto al presidente, è un onore far parte di questo gruppo", dichiara Boksic, il cui secondo periodo biancoceleste è ricco di successi. Vince lo scudetto, la Coppa delle Coppe, la Supercoppa europea, quella italiana e due volte la Coppa Italia. Non segna tantissimo (24 gol), ma è un uomo squadra, un attaccante che oggi verrebbe definito 'di manovra'. Per questo diventa un idolo della tifoseria, che gli attribuisce appunto il soprannome di 'alieno'. Perché "era devastante, uno dei più forti con cui abbia mai giocato", stando alla definizione di Bobo Vieri, suo compagno nel 1998-99. Boksic andrà via dalla Lazio l'estate dello Scudetto (2000), destinazione Inghilterra, Middlesbrough.

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