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Le grandi trattative della Lazio - 2014, dal mondiale c'è De Vrij: la ferita ancora aperta di Lotito

Le grandi trattative della Lazio - 2014, dal mondiale c'è De Vrij: la ferita ancora aperta di Lotito
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 1 aprile 2020, 18:30Serie A
di Riccardo Caponetti

Il racconto dell’operazione che nell’estate 2014 ha portato Stefan De Vrij alla Lazio diventa anche un pretesto per ricordare, ancora una volta, la persona di Davide Astori. Il capitano della Fiorentina, scomparso il 4 marzo 2018, a quel tempo giocava nel Cagliari ed era stato attenzionato tanto dalla Lazio quanto dalla Roma. In un derby di mercato in cui la spuntano i giallorossi, con Tare e Lotito in difficoltà nel gestire una piazza, quella biancoceleste, molto adirata per la trattativa sfumata e un’annata finita in modo anonimo (9° posto in classifica ed eliminazione ai sedicesimi di finale di Europa League contro il Ludogorets). Proprio dall’esigenza di calmare le acque e dare un forte segnale nasce l’investimento per De Vrij, appena eletto miglior difensore del Mondiale in Brasile, in cui con la sua Olanda si era piazzato al terzo posto. Le richieste al Feyenoord fioccano, il prezzo si alza, ma l’allora 22enne vuole la Lazio, che lo aveva già convinto prima della competizione sudamericana. Tempismo molto apprezzato dal giocatore, entusiasta di fare l’esperienza in un calcio tattico come quello italiano: l'ideale per un difensore.

Così il 30 luglio del 2014 arriva l’ufficialità, in un affare da circa 8,5 milioni di euro. “È un colpo internazionale”, dichiara Stefano De Martino, responsabile della comunicazione del club in sede di presentazione. La prima stagione è esaltante, per lui (35 presenze e 1 gol) e per tutta la Lazio di Pioli, che all’ultima giornata passa a Napoli e si piazza al terzo posto. Sembra l’alba di un ciclo radioso, ma è solo un’illusione perché l’estate seguente i biancocelesti perdono, in poche settimane, il playoff con il Bayer Leverkusen e la Supercoppa italiana contro la Juventus. In più De Vrij accusa un infortunio, e poi una ricaduta, con la Nazionale e il 4 novembre 2015 si sottopone a un intervento di artroscopia al ginocchio sinistro. Rientrerà in campo 350 giorni dopo, dimostrando di non aver perso lo smalto, l’eleganza e il tempismo.

Già durante la riabilitazione la Lazio gli dimostrava fiducia, provando a fargli firmare il rinnovo di contratto. Ma l'olandese temporeggia e così si arriva all’ultima stagione, 2017-18, quando la scadenza del 30 giugno si avvicina. La società lavora con la SEG, l’agenzia che gli cura gli interessi, e l’accordo sembra essere trovato, tanto che Tare si espone in diretta in un pre partita: “Abbiamo trovato un'intesa totale”. La situazione poi precipita, si inserisce l’Inter e De Vrij sposa il progetto nerazzurro: la causa della frattura, ancora ignota, potrebbe essere legata alle commissioni per i procuratori del giocatore. Oltre al danno, poi la beffa. Perché il 20 maggio all’Olimpico c’è Lazio-Inter, spareggio per il quarto posto Champions: ai biancocelesti basta anche un pareggio, perché sono a +3 punti, ma hanno la differenza reti a sfavore. Il primo tempo finisce 2-1, mentre nella ripresa la debacle. Decisivo ai fini del 2-3 finale il gol segnato da Icardi su rigore, procuratosi dallo stesso argentino su un intervento scomposto proprio di De Vrij. Che lascia il campo, e Roma, con la maglia sopra il volto. Nessuno nella Capitale ancora gli ha perdonato quell’episodio, soprattutto il presidente Lotito. "Fosse per me non l'avrei fatto giocare, abbiamo perso per colpa sua", ha dichiarato di recente. Segno che la ferita è ancora aperta.

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