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Le grandi trattative della Roma - 1990, Aldair: l’ultimo regalo di Dino Viola

Le grandi trattative della Roma - 1990, Aldair: l’ultimo regalo di Dino Viola TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 23 marzo 2020, 12:40Serie A
di Dario Marchetti

Quattrocentotrentasei partite ufficiali con la maglia della Roma, una Coppa Italia, una Supercoppa e uno Scudetto. Sembra il bottino di un calciatore nato e cresciuto nella Capitale, in realtà è il palmares di Aldair. Il difensore arriva in giallorosso nell’estate del 90’ dal Benfica per circa 6 miliardi di lire. I tifosi giallorossi dell’epoca quando pensano al Brasile immaginano Falcao o Cerezo, ma la delusione data dall’improbabile coppia costituita da Andrade e Renato soltanto dodici mesi prima fa sì che l’ex Benfica venga accolto da un leggero scetticismo. Con il tempo, invece, si rivelerà l’ultimo regalo del presidente Dino Viola alla Roma. Decisivo per il suo sbarco in Italia fu l’ex tecnico giallorosso Sven-Goran Eriksson. Lo svedese era suo allenatore in Portogallo e, nel 1990, dopo aver perso la finale di Coppa dei Campioni contro il Milan convinse personalmente Dino Vola a comprare il difensore brasiliano. Con il senno di poi ebbe ragione. Il popolo romanista si innamora di “Pluto”, così viene soprannominato a causa delle movenze simili al famoso personaggio Disney.


SCUDETTO - C’è un’immagine, però, che più di altre rappresenta Aldair, il suo vero modo di essere. Nel 2001 la Roma vince il suo terzo Scudetto. Capello lo aveva convinto l’anno prima a restare, ma nella corsa al titolo c’è poco del brasiliano. Il 17 giugno di quell’anno, infatti, mentre impazzano i festeggiamenti negli spogliatoi, il brasiliano reagisce al successo diversamente dagli altri. Si trova seduto in disparte a godersi le scene di delirio dei compagni e a chi gli chiede “Alda, ma che fai, non festeggi?” risponde “Quest’anno io ho contribuito poco. La vittoria è più che altro merito loro”. Un’umiltà smisurata da parte di un giocatore che il popolo romano, a prescindere dall’incidenza nel terzo Scudetto, non dimenticherà mai.

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