Le pagelle del Verona - Di Carmine, 48 minuti di fuoco. Lazovic vola, Amrabat trascina
Verona batte Cagliari 2-1. Espulsi Borini e Cigarini.
(14’ e 26’ Di Carmine; 43’ Simeone)
Silvestri 6 - Attento quando chiamato in causa, può poco su Simeone. Non una serata da straordinari.
Rrahmani 5 - Tenta un fuorigioco complicato sul gol di Simeone, che lo punisce siglando la rete della speranza per i suoi. Nel finale rischia di nuovo. Arrugginito.
Kumbulla 6 - Torna al centro della difesa, qualche difficoltà nel comandare la linea sulla rete del Cholito. Per il resto ha stoffa e si sa.
Empereur 5 - È una delle sorprese di Juric alla lettura delle formazioni ufficiali. Anche lui perfettibile in occasione della marcatura cagliaritana.
Faraoni 6 - Bene quando si tratta di sganciarsi, qualche pecca in fase difensiva. Pellegrini gli scappa ed è occasione che potrebbe riaprire suo per riaprire la gara.
Amrabat 7 - A tratti straripante. Nel finale tiene su la squadra. Anima, muscoli, polmoni e cuore dei suoi.
Badu 6,5 - Qualche iniziativa pregevole, tanta attenzione. È a centrocampo che il Verona vince la partita.
Lazovic 7 - Parte forte, poi mette in cascina il quinto assist della stagione e solo la traversa gli nega la gioia del gol. Finché c’è, ara la fascia. (Dall’84’ Dimarco s.v.).
Borini 5 - La decisione di Manganello è leggermente fiscale: non sembra voler fare male a Rog, ma è vero che il piede resta alto. E il Verona resta in 10 per oltre un’ora dopo la sua espulsione.
Verre 7 - Esce per gli equilibri tattici dei suoi. Ma gioca un gran primo tempo: da applausi il lavoro che porta al 2-0. (Dal 45’ Veloso 6 - Tanta geometria, un po’ di legna. Non serve che dia la svolta).
Di Carmine 7,5 - Solo 48 minuti, ma di fuoco. Segna il vantaggio di testa e raddoppia con un bolide da fuori. Anche il Bentegodi può avere un centravanti. (Dal 48’ Zaccagni 6,5 - Ha il compito di dare meno riferimenti e gli riesce bene. Un suo strappo porta all’espulsione di Cigarini).
Juric 7 - Urla e dirige, il Bentegodi è suo. Riprende il discorso da dove l’aveva lasciato, con una vittoria che conferma quanto di buono ci sia nel suo Verona. Non era semplice, non molla un centimetro. E risponde mossa su mossa a Zenga.