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LIVE TMW - Football Leader, ADL: "Sarri? Non sono a disposizione degli altri"

LIVE TMW - Football Leader, ADL: "Sarri? Non sono a disposizione degli altri"TUTTO mercato WEB
martedì 29 maggio 2018, 12:322018
di Marco Frattino
fonte Dall'inviato a Napoli

10.20 - Amici di Tuttomercatoweb.com, buongiorno! Benvenuti all'ultima giornata del Football Leader 2018, kermesse organizzata a Napoli. Questa mattina l’Università “interroga” il calcio sul tema ‘Generazione V.A.R., frame e diritti tv, come cambia il calcio per immagini‘. Un dibattito tra i protagonisti del calcio e gli studenti si terrà a breve, alle 10.30, nell’Aula Ciliberto del Campus di Monte Sant’Angelo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

10.35 - A discutere con gli studenti federiciani ci sarà un parterre de roi: il presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis, il Designatore di Serie A Nicola Rizzoli, il presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri, il giornalista Mario Sconcerti e il capo ufficio stampa SSC Napoli, Nicola Lombardo. Modererà il direttore di Radio Marte Toni Iavarone, interverranno il Rettore Gaetano Manfredi, il Prorettore Arturo De Vivo e il Rettore Emerito Guido Trombetti.

10.40 - Iniziato il dibattito. Arrivano i saluti iniziali del Prorettore De Vivo.

10.46 - Prende la parola Nicola Rizzoli. "Voglio far comprendere l'affidabilità della tecnologia, è positiva e può migliorare. Deve migliorare, ha margini di miglioramento. Siamo partiti in anticipo, inizialmente si doveva partire nel 2018 invece tutti abbiamo deciso di partire nel 2017 senza esperienza. In un mese e mezzo abbiamo organizzato 73 gare, con i calciatori in vacanza e con le Primavere, per fare esperienza. Bisogna migliorare, nel finale di stagione s'è arrivata a più uniformità. I numeri fanno capire quanto la tecnologia ha portato benefici. Il Var deve avere la minima interferenza nel mondo del calcio, il protocollo è mondiale. In Italia abbiamo grande qualità di arbitri, potremmo avere un protocollo personalizzato ma è corretto che il calcio italiano sia all'interno della UEFA e della FIFA. Anche per non snaturare le gare in ambito europeo e intercontinentale. L'obiettivo è quello di correggere solo gli errori chiari, a campionato in corso sono stati aggiunti gli errori ovvi. Cioè, tutti devono essere d'accordo. Se c'è dubbio d'interpretazione, vale la decisione dal campo. L'arbitro deve sempre decidere, il Var entra in gioco successivamente alla decisione sul campo. Gli arbitri, sul campo, decidono sempre. Dopo arrivano le comunicazioni del Var, ma la decisione finale è sempre presa dal direttore di gara", ha detto.

10.53 - Intanto il presidente del Napoli, De Laurentiis, s'è accomodato in sala tra gli studenti presenti per ascoltare le parole del designatore Rizzoli.

Ancora Rizzoli: "Abbiamo analizzato le varie situazioni a tappe, a oggi siamo arrivati alla 33esima giornata di campionato. Le altre saranno discusse a breve con gli altri arbitri. Il Var non ha inciso molto sui falli, sui rigori magari è stato più preciso. La variazione sul fuorigioco è minima, anche se c'è più precisione. L'anno scorso gli assistenti avevano un margine di errore del 2,6%, quest'anno è rimasto quasi invariato ma il target di errore è diverso. Consideriamo gli errori, adesso, oltre i cinque centimetri. Senza Var era considerato errore oltre i 20-25 cm. Le ammonizioni sono calate, quindi ci sono meno calciatori assenti per squalifiche. Le ammonizioni per proteste sono calate del 20%, questo è un messaggio positivo per il mondo del calcio. Le simulazioni sono diminuite del 43%, è un vantaggio per il mondo del calcio. Il nostro obiettivo è dare serenità". ha detto.

11.14 - Il designatore Rizzoli sta mostrando alla platea alcune situazioni dubbie dell'ultimo campionato, risolte grazie all'ausilio del Var.

11.25 - Prende la parola Nicola Lombardo, capo ufficio stampa del Napoli. "Il club ha sempre pensato che gli arbitri siano un elemento fondamentale, chi non lo sa. Tutti hanno bisogno di un arbitro, a nostro avviso vanno tutelati. Siamo talmente rispettosi di questo che siamo la squadra che ha meno ammonizioni dopo la Roma, i nostri ragazzi sanno che le proteste sono inutili. Serve la massima correttezza. La nostra linea è quella di non criticare mai gli arbitri, ci aspettiamo che alcune considerazioni le facciano i media. Dopo la Coppa Italia contro la Juve alzammo la voce, ci fu detto che la Rai nella telecronaca non fu evidenziato un errore e non fu mostrato il replay. Ci fu un'insurrezione dei nostri tifosi, ma gli arbitri vanno tutelati. Da parte del Napoli non ci saranno mai assalti verbali, da Dimaro in avanti proveremo a ridurre l'aggressività verbale da parte dei nostri calciatori. Vogliamo che gli arbitri sappiano che i nostri calciatori siano rispettosi del fair play", ha detto.

11.30 - Interviene il presidente De Laurentiis. "Bilancio del Var? Non mi voglio soffermare sulle parole di Lombardo, che ha un taglio giornalistico, ma non voglio nemmeno fare il j'accuse. Il problema è che a me, per usare un verbo napoletano, mi ha 'sfasterato' quando pilatescamente viene introdotto il principio del Var ma ai club viene negata la possibilità di non avere contrapposizione con la classe arbitrale. Un arbitro è una persona equidistante, se appartiene a una categoria inserita in una qualunque associazione federativa, è un errore. Quell'associazione darà voti, dovrà schierarsi e crea sbilancio. Credo che nel calcio, per un problema anagrafico, si sia vissuto su un compromesso conveniente. Quello dell'ignoranza, della non conoscenza. Nel '96, durante un governo Prodi, Veltroni trasformò i club in SpA con finalità lucrative. In quel momento Serie A, B e C dovevano essere rifondate. In Inghilterra non esiste legame tra la Premier e la Federcalcio, così come credo che la classe arbitrale dovrebbe essere assunta e pagata profumatamente e ammonita, se il caso, dalla Lega di A. Dovrebbero essere nostri dipendenti, non bisogna dargli il carico negativo di essere messe contro le tifoserie. Anche se poi c'è tifo e tifo, il Napoli ha 38 milioni di veri tifosi più 120 milioni di tifosi che considerano il Napoli come seconda squadra del cuore", ha detto.

Prosegue De Laurentiis: "Bisognerebbe ingaggiare gli arbitri, da parte della Lega. Con l'inserimento del Var, è un esperimento e vuol dire che tutti siamo propensi a non criticare. Restiamo nel dubbio ma almeno discutiamone. Perché lasciare il malcostume della dietrologia? Si dice che la Juve abbia da sempre una forza sulla classe arbitrale, anche a Pechino quando si comportò male col Napoli. Con Calciopoli la classe arbitrale ha avuto un rapporto particolare, vogliamo dimenticare ma lo ha avuto. Per questo la classe arbitrale dovrebbe essere tenuta fuori da ogni dubbio, come il Var. Ho rispetto per Rizzoli, ma chiedevo: 'Forse ci sono troppi se e troppo ma'. Dovremmo metterci intorno a un tavolo con arbitri, società e calciatori per stilare un documento, un regolamento di cosa è verificabile o meno col Var. Una volta definito, non ci sono più se e ma. Nella cabina di regia, che deve essere centralizzata, servono tecnici e non arbitri. Gli arbitri devono essere indenni, non possiamo dichiarare guerra ogni volta ai direttori di gara. E' una comunicazione errata, per questo di vedono scene particolari nei campetti dei ragazzini. Dovremmo chiedere al Ministro della Pubblica Istruzione di inserire il calcio come materia dal punto di vista tattico, teorico. Ho preso mio nipote John, vedevo che stava smanicando sui campi. Aveva 7 anni, a 8 anni ho assunto un coach personale e gliel'ho messo a disposizione. A Dimaro abbiamo iniziato con 4 ore al giorno, quest'inverno l'ho iscritto in una scuola calcio a Roma. Lui ora conosce a memoria tutti i calciatori del mondo, quando viene mi chiede chi abbiamo comprato. Il calcio è un gioco collettivo, allora è importante cercare di seminare passione e rispetto senza odio. Il Var deve segnare passione e rispetto, senza odio. Serve trovare il modo di togliere responsabilità agli arbitri, per metterli su un piedistallo inattaccabile. Questa è la mia idea, altrimenti faremo convegni, disertazioni ma non ne usciremo mai fuori. Poi si dice che la Juve non si può combattere, onestamente sono stanco di questi discorsi. Abbiamo disputato un torneo bellissimo, è stato un errore uscire dalle coppe. Possono essere raccontate ai 38 milioni di tifosi per il mondo, quindi non giochiamo solo al San Paolo ma per tutti loro in giro per il globo".

Ancora De Laurentiis. "Nel '99 mi presentai con 120 miliardi di lire per acquistare il Napoli da Ferlaino, parlavo di stadio virtuale e mi presero per matto. Passano cinque anni, comprai il Napolij e alla mia prima conferenza parlo dello stadio virtuale, non accadde nulla. Quando arrivammo in Serie A, nel 2007, chiamai i giornalisti per spiegargli lo stadio virtuale. Tutti capirono quel discorso da quel momento in avanti".

11.46 - Arriva la risposta di Rizzoli. "Posso parlare di discorsi tecnici, non politici. Posso garantire che, per togliere i dubbi oltre i se e i ma, queste regole e il protocollo sono regole chiarissime. Se dovessimo leggerlo tutto, capiremmo quanto lascia pochi dubbi. Si può ancora modificare, migliorare è normale facendo esperienza. Ci sono queste regole. Control room? E' un'idea, serve tecnologia adeguata. Si può migliorare, ovviamente, ci saranno migliorie anche dal punto di vista tecnologico. I tecnici nella control room? Può essere una prova da fare o meno. Il mio dubbio è chi sono i tecnici e chi li mette lì? Vorrei capire questo", ha detto.

Risponde De Laurentiis. "La Serie A è un'industria e non solo uno sport, deve prendere le decisioni. Non possono passare sopra la nostra testa, se sbagliamo dobbiamo farlo noi. Affrontiamo tanti problemi sulle squadre, non coinvolgerci su risultati che mettono a rischio calciatori e stagioni non è una situazione da prendere con leggerezza. MediaPro? Sky era preoccupata da smontare tutto un apparato, impiegati e giornalisti. Perché il calcio ha una responsabilità molto importante. Per dare una risposta a Salvini e Di Maio, dal punto di vista economico e politico. Bisogna dirgli che la Serie A rappresenta tanti tifosi, c'è da capire che il calcio rappresenta tanto in Italia. Se è giusto o meno stare nell'euro, se dire determinate cose oppure perdere di vista l'obiettivo. Vorrei che nel calcio fosse definito questo obiettivo, bisogna capire se siamo sport o industria. E' un impiccio, il compromesso è una stupidaggine. Si sta di qua o di là, il compromesso è la più grande stupidaggine che possa capitare".

Arriva la prima domanda di uno studente per De Laurentiis: cosa manca al Napoli per diventare una grande europea? "Nulla. Se andasse su internet, verificherebbe che l'Olanda abbia fatto una hit-parade dei valori dei club italiani. Noi siamo dietro la Juve, ma davanti Inter, Milan e Roma. Le milanesi hanno fatturato, per tradizione, superiore. Ancelotti? E' in una casetta in Canada (ride, ndr). Io non sapevo nulla di calcio, quando sono arrivato ho trovato grande confusione. Le uniche difficoltà nel calcio è che fai un film ogni tre giorni, senza sapere il finale. In un film usi mesi e anni di scrittura per quello che vuoi".

De Laurentiis: "Perché non combattere con Uefa e Fifa per cambiare quanti più calciatori possibili? Così da valorizzarli e capire quanto valgono".

Interviene Sconcerti: "Il calcio è figlio del Paese che lo produce. Un Paese triste propone calcio triste, non riuscire a costruire calciatori dipende dal Paese. Bisogna chiedersi cosa è cambiato negli ultimi 20 anni, in cui è scomparsa la strada. Noi giocavamo per strada o in oratorio, sono scomparsi questi spazi. La Lega è la Confindustria d'Europa, non c'è dubbio che stiamo andando verso un campionato europeo. Ma c'è bisogno di arbitri assolutamente indipendenti".

12.14 - Domanda per Rizzoli: il fallo di Pjanic in Inter-Juve come valutato? "Io non ho nulla da nascondere e non parlo di errori tecnici, se rapportiamo all'interpretazione del Var ne parlo. Il Var, da protocollo, ha deciso di non intervenire sui gialli. Da un lato, anche i secondi gialli. E' una richiesta che faremo, per verificare i secondi gialli. Al momento questa è fuori dalla possibilità di intervento. Se uno volesse controllare il secondo giallo, bisognerebbe successivamente controllare anche il primo. A ora non si può, quell'episodio esula dall'intervento del Var".

12.20 - Domanda per De Laurentiis: come cresce il Napoli con Ancelotti e un retroscena su Sarri? "Non ci sono retroscena, a un certo punto ho comunicato che il tempo era scaduto. Non posso stare a disposizione degli altri, quando gli altri dovrebbero essere a disposizione del club. Il tempo era scaduto, così mi sono mosso e ho portato Ancelotti a Napoli. Con lui ho iniziato a collaborare, sia in due giornate romane sia con lui da Londra e ora con lui in Canada. Ieri ho trascorso la giornata, invece di essere in Lega a curare i miei interessi, a Castel Volturno dove c'è un cantiere in piedi dall'ultimo giorno di campionato. Ho mostrato al figlio di Ancelotti e al suo gruppo di lavoro la struttura di Castel Volturno. Bisogna dare smalto a quella struttura, abbiamo parlato con De Nicola (il nostro medico) per la programmazione. Così che questo nuovo gruppo di lavoro possa lavorare al meglio. Chi compriamo? Io sono molto preoccupato all'inizio, poi non ci ho ho fatto più caso. L'erba del vicino è sempre più verde, è umano. Ma non ci rendiamo conto che, durante il periodo di mercato, offendiamo calciatori che hanno offeso chi ha vestito i colori del Napoli. Dicendo chi compriamo, è come se sminuissimo chi abbiamo. C'è chi dice che un ragazzo deve andare in Cina, chi al Manchester City. Conte mi fece una corte spietata per Koulibaly, offrendo fino a 58 mln dal Chelsea. Dissi 'Antonio, abbi pazienza. Cosa ci faccio con quei soldi? Meglio che Koulibaly resti qui'. Poi dipende dalla valutazione di un allenatore, che può darmi indicazioni. Spero che Ancelotti resti dieci anni, io rappresento il Napoli e ho responsabilità. Mi muoverò sempre con quella obiettività, serve entusiasmo ma ragionato. 14 anni fa non sapevo nulla di calcio, ho preso lezioni in itinere perché ho avuto allenatori che valutano il calcio in modo diverso. Quindi dico ai tifosi che con Carlo devono stare tranquilli".

Nuova domanda per De Laurentiis: prima ha parlato dei giovani, perché non ha mai investito molto in un settore giovanile? "Ho sempre dato importanza ai giovani, infatti abbiamo tirato fuori Insigne e Luperto. Vorrei fare di più. Ma se arrivo a Napoli, non mi è stato dato nulla. Avrei potuto chiamare la squadra 'Vesuvio' o 'Campania', i risultati sarebbero stati uguali. Il problema è quello di avere strutture, io sono ancora sospeso col San Paolo. Non sono aiutato da questa città, quando va a chiedere al Coni quanto bisogna chiedere a De Laurentiis come affitto e loro rispondono tra i 450 e i 550mila euro all'anno. Poi mi chiedono 1 milione e 650mila, quindi perché l'hanno chiesto al Coni? Io quando vado all'estero fotografo tutto, la mia sala stampa a Castel Volturno l'ho copiata dal Barcellona. Servono 100 ettari non inquinati, sindaci non troppo burocrati. Devo risolvere la questione stadio, feci un'offerta da 25 mln di euro poi rifiutata. Auricchio mi disse che 25 mln li avrebbero messi loro, le istituzioni. Due mesi fa s'è scoperto che il Credito Sportivo non gli ha dato 25 mln. Questo a un anno e mezzo di distanza. Sono andato da De Luca, anche se le Universiadi poi durano appena nove giorni".

12.40 - Terminato il dibattito dall'Università di Napoli.