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LIVE TMW - Frosinone, ecco Baroni. Stirpe: "Rinforzeremo tutta la squadra"

LIVE TMW - Frosinone, ecco Baroni. Stirpe: "Rinforzeremo tutta la squadra"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 19 dicembre 2018, 11:072018
di Ivan Cardia

"Come avete letto dal comunicato, abbiamo sollevato Moreno Longo dall'incarico". A parlare in casa Frosinone è Maurizio Stirpe. Il presidente dei ciociari, in conferenza stampa, spiega la scelta di esonerare Moreno Longo per chiamare Marco Baroni: "Non è una decisione che mi ha fatto piacere assumere. Ritengo che al di là di ogni considerazione, il motivo dell'esonero è l'eccesso di ansietà che c'è nell'ambiente. La permanenza di Longo qui non sarebbe stata semplice. Nella mia vita non ho mai voluto puntare la pistola alla tempia di nessuno e dunque ho deciso insieme ai miei collaborati di sollevarlo dall'incarico. Resterà comunque nella storia del Frosinone perché è un allenatore importante, lo ringrazio. Da qualche settimana c'è troppa ansietà, c'è un modo di ragionare cafone e che non tiene conto del lavoro della società. Si banalizza tutto con il risultato sportivo non rendendosi conto che la società sta facendo tanto per tenere in alto il brand Frosinone calcio".

Le colpe.
"Ci sono le responsabilità di tutti non solo del mister. Il primo responsabile sono io, poi i miei collaboratori, poi l'allenatore e i calciatori. Il progetto prefissato ad oggi non ci sta dando i risultati sperati. C'è da dire che alcune scelte le rivendico poichè in alcune circostanze non riusciamo ad esprimerci come vorremmo. Nelle prime otto giornate abbiamo fatto un punto, nelle seconde otto abbiamo fatto 7 punti perdendo solo con Inter, Napoli e con il Sassuolo dove nel primo tempo non siamo stati da meno ai neroverdi. L'esonero dell'allenatore esula un po' dalla valutazione degli errori. Attualmente c'era una incompatibilità ambientale tra Longo e i tifosi. Questa però a mio modo di pensare non è la miglior soluzione per rimediare agli errori".

Sul momento della squadra.
Noi abbiamo iniziato la stagione in ritardo condizionati dalla vicenda Palermo. Per i calciatori di serie A di certo non siamo la prima scelta. L'8 siamo partiti per il ritiro, il Canada era stato programmato dal mese di marzo. Ardaiz, Pinamonti e Cassata sono stati acquisti dettati dall'infortunio di Dionisi e abbiamo preso due calciatori della nazionale under 21. Quando abbiamo fatto la campagna acquisti avevamo diversi calciatori infortunati. CI sono dei calciatori che non ci hanno dato quello che ci aspettavamo vedi Hallfredsson il quale è stato condizionato dall'infortunio. Alcuni calciatori come Campbell, venuti dal mondiale, ha iniziato la preparazione al 15 agosto. Il Frosinone ha iniziato a giochicchiare in ritardo di un mese a causa di tutte queste situazioni. Non abbiamo badato a spese, noi non guadagniamo ma rimettiamo fior di milioni sia in B che in A. A tutto questo va aggiunto anche un pizzico di sfortuna perché nei risultati non siamo stati fortunati".

Sul rapporto coi tifosi.
"Abbiamo rispetto per i nostri tifosi, abbiamo già deciso da 10 giorni di investire sul mercato a prescindere dalla nostra situazione al termine del girone di andata".

C'è Marco Baroni che fa il su ingresso in sala stampa.
Stirpe: "Ho letto delle ricostruzioni che quando si è di buon umore fanno anche ridere. Il discorso è semplice: ci sono dei percorsi che meritano una riflessione. Noi una partita che finisce alle sei di sera della domenica, dove poi c'è una riunione, una riflessione, la notte, si prendono le decisioni. Oggi è mercoledì mattina, ci vuole il tempo necessario. Non è che uno ha subito la soluzione, la scelta di Baroni è stata ponderata sulla nostra mentalità. Non possiamo pensare che venga Mourinho, con tutto il rispetto per il Frosinone: sappiamo da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare. Dobbiamo lavorare con chi pensa che questo sia il vero Manchester United. Le nostre scelte dobbiamo farle su questo aspetto, non sul nome, ma sulla capacità e la voglia delle persone. Per questo abbiamo scelto Baroni. Il contratto vale per un anno e mezzo, prescinde dalla salvezza e dalla categoria. Speriamo che abbia più fortuna di Longo, anche se non ritengo che Longo sia stato un allenatore sfortunato, ci ha portato in A".

Ora sarà Baroni a rispondere alle domande dei cronisti. Giocherà col 4-2-3-1?
"L'allenatore spesso deve avere la capacità di capire velocemente quali sono le attitudini migliori dei calciatori e le interpretazioni del sistema di gioco. Questa squadra ha una genetica, io sicuramente farò qualcosa, piccole cose, per cambiare. Ma non è il sistema di gioco quello su cui bisogna lavorare. Da parte mia ho già giocato a tre in altre esperienze, con la Primavera della Juve ho vinto la Coppa Italia, non è questo il tema di discussione".

Quali sono i punti su cui vi siete trovati d'accordo?
"Io sono fermo da un po' di tempo. Voglio spendere due parole per Longo: nulla cancellerà le pagine di storia che ha scritto col Frosinone. Io conosco la storia della società, negli incontri ho trovato una persona che mi ha descritto con umiltà, lucidità ed entusiasmo. Io vivo di entusiasmo, credo sia la base di qualsiasi avventura e qualsiasi sfida. Da parte mia non c'è stato un momento di dubbio".

Interviene Stirpe:
"Il percorso non può che partire dalle idee. Noi pensiamo di correggere tutte le situazioni che non hanno funzionato e non ci hanno consentito di raggiungere il risultato che aspettavamo. Non so se sia una rivoluzione o una semi-rivoluzione, so che è un programma di aggiornamento: rimarrà chi ha voglia di aiutarci fino alla fine, chi ha la convinzione giusta, è sicuro di poter fare bene. Abbiamo delle idee, le abbiamo condivise con lui e ci aspettiamo un suo contributo. Poi potremo passare all'atto pratico, ci sono idee già in fase avanzata e solo da mettere in pratica. Noi avevamo deciso di potenziare la squadra dopo la sconfitta con l'Inter. Se anche i punti fossero rimasti 7 avremmo proceduto lo stesso a fare i cambiamenti migliorativi che avevamo preventivato. Ve lo ripeto per rispetto di chi crede in questo Frosinone Calcio".

Torna a rispondere Baroni: lei predilige la difesa a quattro, seguirà gli schemi che ha in mente o si adatterà?
"Adattare è una parola brutta. Io voglio cercare di ottenere il massimo dagli interpreti, cioè i calciatori. L'allenatore non ha un sistema di gioco, in alcune esperienze io sono sempre subentrato, penso a Novara o Benevento, in cui nonostante si parlasse di squadre neopromosse abbiamo fatto rispettivamente semifinale playoff e promozione in A. Non voglio fare pretattica, ma l'aspetto tattico non è quello su cui ci sarà l'attenzione. Ci sarà da fare qualche piccola correzione, ma per quello che ho visto da casa in questo momento sono rimasto colpito dallo stadio. E sono rimasto colpito dallo stemma, dobbiamo mettere in campo la ferocia che richiama il gonfalone, la Serie A è terribile e abbiamo bisogno di tornare ad avere entusiasmo, vigore, convinzione, mai domi, mai vinti. Io cercherò di trasferire più velocemente possibile queste caratteristiche".

La scelta di Frosinone arriva dopo che altre società si erano interessate?
"Non mi piace guardarmi dietro. L'incontro col presidente c'è stato ieri e non ho avuto dubbi".

Quanto conta su Chibsah, che ha già avuto a Benevento?
"L'ho avuto anche alla Juventus, l'ho cresciuto già da lì. Ma non voglio concentrarmi sui nomi. Non vedo l'ora di avere il primo contatto con la squadra, di salire sul pullman e scendere in campo. C'è poco tempo e non devo perdere neppure un secondo".

Ha studiato Bielsa al Leeds. Proporrà qualcosa di simile?
"Volevo conoscerlo, ho seguito il suo percorso e l'ho seguito a Coverciano. È normale che un allenatore non va a copiare, è normale che si va ad apportare qualcosa al proprio bagaglio di conoscenze. Quando sei fermo ti manca tutto, ti manca quasi l'ossigeno, deve essere l'opportunità di crescere".

Cosa non ha funzionato per lei a Benevento?
"Per crescere ci vuole grande capacità di autocritica. Io sono severo con me stesso e pretendo molto da me stesso. Quando non si vince si impara, se non porti a casa qualcosa hai perso due volte e anche le esperienze positive devono essere motivo di accrescimento".

Domanda a Stirpe sul rapporto coi tifosi.
"Io penso che la gente sia arrabbiata per l'eccessiva arrendevolezza, cioè per il fatto che la squadra si squagli. Non tutte le colpe erano della squadra, alcune valutazioni andavano fatte in un certo modo. Rivedete la partita col Sassuolo: le occasioni non sono state inferiori a quelle degli avversari. C'era già la voglia di arrabbiarci e noi nel secondo tempo li abbiamo fatti arrabbiare. Quando le cose non funzionano non funziona niente, bisogna saperlo accettare: il pubblico se non è soddisfatto bisogna che contesti, è il vero proprietario del club. Certi aspetti, però, vanno considerati: se si pretende rispetto bisogna avere rispetto. Si può fare in tanti modi, siamo in un posto civile e siamo un pubblico civile. Dobbiamo essere un esempio, un punto di riferimento. Immaginate un bambino che seguiva la partita domenica e ascolti le cose che sono state dette. Magari mi sbaglio, ma penso che non siano cose positive".

Domanda a Baroni: quanti innesti ci saranno?
"Perdonatemi, ma ora ci sono tre gare. Bisogna abbracciare tutti e pensare di rendere tutti utili. Non voglio parlare di questo, non c'è tempo: in sette giorni ci sono nove punti, è il momento di agire. Non ho la bacchetta magica e non vedo l'ora di salire sul pullman coi ragazzi".

Risponde Stirpe.
"L'operazione di rinforzamento sarà importante e riguarderà tutti i reparti".

Si chiude qui la conferenza stampa in casa Frosinone.