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Lotito, dopo la ripartenza (e i playoff) ora c'è il nodo dei diritti tv da sciogliere

Lotito, dopo la ripartenza (e i playoff) ora c'è il nodo dei diritti tv da sciogliereTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 30 maggio 2020, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti

"Non è la vittoria di Lotito ma quella di tutto il calcio italiano". Così il presidente della Lazio, pochi istanti dopo l'annuncio di Spadafora, ha commentato la notizia della ripartenza della Serie A. Un obiettivo per cui ha lavorato incessantemente da mesi, da quando a inizio marzo il campionato era stato fermato. È stato il promotore più attivo per arrivare a questo traguardo, perché terminare sul campo la stagione calcistica sarebbe stata una necessità per tutti. Al di là della classifica della sua squadra, in un'intervista a La Repubblica ha spiegato di "ragionare di sistema", al contrario di altri suoi colleghi.

Non lo vuole ammettere ma la decisione presa dal governo sembra essere a tutti gli effetti una sua vittoria in tema di politica sportiva (ha perso invece sui tamponi, che avrebbe voluto evitare di fare affidandosi a test sierologici e ad altri prelievi). Il presidente della Lazio ha spinto tanto anche sui playoff, il piano B definito dalla FIGC se qualcosa dovesse andare storto (c'è ancora il nodo quarantena da risolvere: il CTS non fa marcia indietro). Alcuni non li apprezzano, come Preziosi, ma per Lotito sono fondamentali: non tanto per la formula in sé quanto perché sarebbero una soluzione per chiudere comunque sul campo il campionato. Per buona pace di alcuni suoi 'avversari' che avrebbero voluto calare il sipario anzitempo sulla classifica (la cristallizzazione di questa è il piano C).

Ora all'orizzonte c'è un'altra battaglia su un campo - quello dei diritti tv - dove Lotito nel passato ha sempre combattuto. Fin da subito, insieme a De Laurentiis, ha sostenuto la linea intransigente nei confronti dei broadcaster, soprattutto dopo che questi non hanno versato l'ultima rata da 213 milioni scaduta il 2 maggio. Alcuni presidenti avrebbero voluto evitare lo scontro, ma martedì tutto il Consiglio di Lega ha deciso di ricorrere a una linea ferrea. Nei confronti di Sky (deve pagare 130 milioni) si andrà al tribunale, mentre con DAZN e IMG ci sono ancora margini di trattativa. La questione (che inevitabilmente avrà ripercussioni sulla vendita del triennio 2021-'24) va risolta il prima possibile perché da qui al 20 giugno non sono ammessi passi falsi. E le tv dovranno essere per forza parte integrante della ripartenza del calcio, a maggior ragione adesso che i tifosi non potranno assistere alle partite allo stadio.

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