Luis Alberto, da oggetto misterioso a trascinatore della Lazio
Alzi la mano chi, dopo il mercato estivo, avrebbe mai immaginato di ammirare una Lazio così affiatata e competitiva. Nemmeno i tanti infortuni che hanno falcidiato il reparto arretrato sono stati capaci di scoraggiare la squadra di Simone Inzaghi, attesa domani alla prova più difficile, quella dell'Allianz Stadium di Torino. Il merito va indubbiamente attribuito al lavoro del tecnico piacentino, in rampa di lancio e ormai pronto per effettuare il grande salto, soprattutto se dovesse confermare gli straordinari risultati ottenuti nella scorsa stagione.
Un sistema di gioco che esalta tutti, dai difensori agli attaccanti, e un ambiente che permette ai giovani di crescere con serenità, per la gioia di Lotito e Tare: oltre alle certezze De Vrij e Milinkovic-Savic, in questo primo scorcio di campionato è emerso prepotentemente il talento di Luis Alberto, diventato in poco tempo da oggetto misterioso a elemento imprescindibile nello scacchiere tattico dei capitolini. Lo spagnolo, cresciuto nel settore giovanile del Siviglia, doveva essere un semplice "tappabuchi", in attesa del ritorno di Felipe Anderson, ma adesso sarà molto difficile spodestarlo. Prezioso in fase di non possesso, abile negli inserimenti senza palla, ha già realizzato tre reti e fornito due assist vincenti. Contro la Juve i suoi movimenti potrebbero essere determinanti per regalare ai biancocelesti un'altra impresa.