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Luiz Felipe e la gara perfetta a Riyad: la missione ora è la continuità

 Luiz Felipe e la gara perfetta a Riyad: la missione ora è la continuitàTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 28 dicembre 2019, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Puoi essere il miglior difensore al mondo, ma quando Cristiano Ronaldo ti punta vai sempre in difficoltà. A maggior ragione se ti trovi in area, senza raddoppio di marcatura e con la porta a due passi, in una finale dove di solito il portoghese non fallisce mai. È andato in difficoltà chiaramente anche Luiz Felipe nella Supercoppa italiana di domenica scorsa, ma alla fine se l’è cavata più che egregiamente. Ecco, l’immagine della chiusura del brasiliano nel secondo tempo sul campione ex Real Madrid è una delle migliori per descrivere il successo di Riyad della Lazio. Una sliding doors della gara, poi portata a casa dai biancocelesti di Inzaghi. Luiz Felipe ha chiuso CR7 in maniera elegante, sicura e tranquilla. Un intervento prezioso che è soltanto la ciliegina sulla torta di una gara quasi perfetta. Novanta minuti di alto livello, come quelli disputati due settimana prima sempre contro la Juventus ma in campionato. Lì, dopo aver commesso un errore di posizione sullo 0-1 di Ronaldo, si è fatto perdonare segnando il pareggio che ha dato il via alla rimonta della Lazio.

Campioni”. “Tutto è possibile”. Ha scritto sui social dopo la partita di Riyad. Era euforico perché ha chiuso l’anno, dopo tante difficoltà anche fisiche, in maniera idilliaca. Per Inzaghi è una sicurezza e rappresenta il terzo centrale, di destra, ideale. Ha qualità tecnica giusta per far partire la manovra del basso e garantire quel possesso che vuole il tecnico per attirare gli avversari fuori. Tatticamente poi è molto ordinato, è sempre ben posizionato e ha il tempismo negli interventi che i difensori devono avere. Tra i suoi compagni nel ruolo (Bastos, Patric e Vavro), è il più completo. Pecca un po’ sulla forza, ma è un aspetto su cui potrà lavorare ancora tanto, anche perché è giovane (1997) e i margini di crescita sono ampi. Ma soprattutto, il suo limite più grande è la continuità. Nella sua avventura alla Lazio ha sempre alternato buone prestazioni a passaggi a vuoto, dovuti nella maggior parte dei casi a un’eccessiva fragilità delle fibre muscolari. Continuità diventa la parola chiave per fare il salto di qualità. Se Luiz Felipe la troverà, avrà tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori difensori. A Formello tutti lo sanno e ci continueranno a puntare parecchio. Preso per 750 mila euro, oggi vale 12 milioni (fonte Transfermarkt). Vuol dire che il seme ha germogliato, ma non è ancora sbocciato del tutto. Se innaffiata con la continuità che manca, la sua quotazione è destinata ad aumentare.

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