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Ma su cosa bisogna riflettere?

Ma su cosa bisogna riflettere?TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 14 novembre 2017, 12:302017
di Raimondo De Magistris

E' una figuraccia storica, senza spiegazioni. Dopo 60 anni, l'Italia è nuovamente fuori dal Mondiale. Non una squadra qualsiasi, ma chi ha vinto (quasi) più di tutti. Quattro titoli Mondiali a certificare la nostra gloriosa storia, a guardarci dall'alto è solo il Brasile. Poi al massimo è uno scontro alla pari, come quello con la Germania.

Eppure, in Russia noi non ci saremo. Un'assenza senza attenuanti, perché nei 180 minuti abbiamo ammirato una Svezia modesta, con grinta, muscoli e poco altro. Ma noi tra venerdì e ieri siamo stati ancora più modesti di loro. Senza un'idea, senza un briciolo di gioco. Senza un guizzo frutto dell'organizzazione. Ventura ha osservato le indicazioni provenienti dalla Serie A, poi s'è girato dall'altro lato e ha fatto l'opposto. Negli uomini, ma anche nel modulo. Chi nel nostro campionato adotta il 4-2-4? Chi quel 3-5-2 che ci ha fatto capitolare nel precipizio? La risposta è semplice: nessuno. Almeno ad alti livelli.

Ma Giampiero Ventura ha voluto fare di testa sua. Il paraocchi per farci inciampare in una figuraccia internazionale, che almeno dovrebbe concludersi con le dimissioni. Ma in un movimento paradossale come il nostro non si salva nulla, nemmeno il decoro. "Non mi sono dimesso perché non ho ancora parlato con il presidente. Dobbiamo confrontarci e riflettere", ha detto ieri Ventura in conferenza stampa. Indicazioni confermate dalle indiscrezioni di questa mattina. Ma cosa ci sarà da valutare dopo una 'impresa' simile?

Ancora più in alto: Carlo Tavecchio. Lui a schiodarsi dalla poltrona nemmeno ci pensa, anche se è il primo responsabile di questo pastrocchio. E' lui che ha scelto Ventura, è lui che ha rinnovato il contratto al ct quando ancora non aveva dimostrato nulla e, ancora, non ha cambiato quando era ancora in tempo. Come fatto, ad esempio, da Davor Suker, presidente della federcalcio croata che ha cambiato ct prima dello spareggio ben consapevole che una scossa in questi casi non è solo importante. E' fondamentale.
Ma Suker è stato un grande centravanti, è da sempre un uomo di calcio. Mentre Tavecchio no, è un politico che non valuta le dimissioni nemmeno nel momento più basso della storia della nostra Nazionale.