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Messi fantasma di se stesso. Escluderlo alla terza?

Messi fantasma di se stesso. Escluderlo alla terza?TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 21 giugno 2018, 22:002018
di Andrea Losapio

Forse avrebbe dovuto farlo prima, Jorge Sampaoli. Cioè, dopo il rigore contro l'Islanda, Leo Messi doveva finire in panchina. Perché la Pulce, già dall'inno nazionale dell'Argentina, sembrava il fantasma di se stesso, con quello sconsolato movimento della testa che probabilmente diventerà una delle gif di maggiore successo del prossimo futuro. Quasi invisibile, meno cercato dai compagni che contro gli islandesi - e probabilmente a ragione, per non dare alla manovra un'insondabile e incredibile prevedibilità - Messi ha gironzolato per il campo. In un paio di occasioni è riuscito a creare superiorità, a fare il Messi, insomma. Troppo poco, perché lui era il campione scelto dal popolo argentino per rivivere i fasti del 1986.

La verità è che Messi aveva bisogno di un turno di riposo. Certo, poi Sampaoli sarebbe stato messo alla gogna pubblicamente, in caso di 3-0 finale. Più facile sopravvivere e sperare di galleggiare, che provare a fare qualcosa di rivoluzionario. Mettere Messi in panchina voleva dire arrendersi all'evidenza, oppure scuoterlo per i 45 minuti finali. E ora? Se l'Islanda dovesse vincere con la Nigeria, beh, l'Argentina avrebbe ancora la possibilità di passare. Magari senza Messi in campo, seppur sia un affronto al gioco del pallone, quello dove Messi è la cosa più vicina alla divinità degli ultimi anni. Ma che, alla fine, si arrende alla propria insicurezza.