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Milan, ecco perché Berlusconi vuole puntare su Brocchi per il futuro

Milan, ecco perché Berlusconi vuole puntare su Brocchi per il futuroTUTTO mercato WEB
© foto di Antonio Vitiello
mercoledì 6 aprile 2016, 19:392016
di Ivan Cardia
fonte www.milannews.it

Dopo le esperienze poco positive di Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan, c'è molta apprensione nei tifosi rossoneri nel leggere quotidianamente la notizia che Cristian Brocchi sia il prescelto di Silvio Berlusconi per la successione di Sinisa Mihajlovic come allenatore della prima squadra a partire dal prossimo campionato. In tanti storcono il naso davanti non tanto al nome dell'allenatore della Primavera, ma all'idea di trovarsi un'altra scommessa alla guida di una squadra che, nel suo animo, sta patendo i continui cambi di guida tecnica. Nel vertice di ieri ad Arcore, Berlusconi ha ribadito ancora una volta la sua opzione per la panchina facendo il nome dell'ex centrocampista.

IDEA BEN PRECISA - Sono diversi i fattori che stanno convincendo, giorno dopo giorno, Berlusconi della sua idea. In primis, al Presidente, piace moltissimo l'idea e la filosofia di calcio che Brocchi ha dato alle sue squadre nella sua esperienza nel settore giovanile. Una proposta di gioco moderna, che porta i ragazzi a crescere e ad essere pronti per il salto nel calcio dei grandi e che, se fatta bene e con i giusti ritmi, diventa anche spettacolare. Contrariamente ai suoi predecessori, Brocchi ha sviluppato in prima persona la sua idea di calcio e vorrebbe provare ad esportarla anche nel calcio adulto, dove sono pochi gli allenatori che pensano alla costruzione della manovra e allo spettacolo. Certo, per attuare il "metodo" - come viene chiamato al Vismara - c'è bisogno di due fattori fondamentali: una grande preparazione sotto il punto di vista fisico-mentale e doti tecniche che permettano alla squadra di sviluppare una manovra efficace, in velocità e a ritmi elevati. In più Brocchi ha saputo valorizzare i talenti che gli sono passati tra le mani e se oggi Donnarumma, Calabria e Locatelli sono giocatori della e da prima squadra, lo devono anche a lui e al metodo - che insieme al suo staff - ha saputo mettere in atto per creare giocatori, magari a discapito dei risultati di squadra.

FEELING - Altro aspetto da non sottovalutare è quello relativo al feeling che c'è tra Berlusconi e Brocchi. Un rapporto nato quando Cristian era un membro della rosa di Carlo Ancelotti e che non si è mai interrotto, nemmeno quando Brocchi ha vestito le maglie di Fiorentina e Lazio. Già lo scorso anno, dopo il derby Primavera di ritorno, Berlusconi era stato sul punto di affidargli la guida della prima squadra al posto di Inzaghi, ma una decisione comune delle parti (Galliani compreso) fece si che l'allenatore piacentino completasse la stagione. Ad un anno e poco più di distanza, ecco riproporsi il medesimo scenario con Mihajlovic sulla forca. Ma in pieno rispetto dei ruoli, Brocchi non ha mai fatto pressioni su nessuno per ottenere la panchina della prima squadra. Se dovesse essere chiamato, non potrebbe dire di no (essendo comunque un dipendente del club), ma nella sua mente c'è anche la possibilità (magari a partire dalla prossima stagione) di intraprendere una gavetta nel calcio dei grandi per poi, un domani, presentarsi pronto al soglio di Milanello. Tutto, però, dipenderà da Berlusconi e da quello che ne sarà di Mihajlovic.