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Milan, Maldini ambasciatore? Nel 2016 disse: "Mai per essere utilizzato come semplice bandiera"

Milan, Maldini ambasciatore? Nel 2016 disse: "Mai per essere utilizzato come semplice bandiera"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 6 luglio 2020, 20:23Serie A
di Ivan Cardia

Ralf Rangnick allenatore manager, a tutto tondo nuova guida del Milan. E poi Paolo Maldini come ambasciatore rossonero. Sarebbe questa la proposta formulata da Ivan Gazidis all'ex capitano nell'ambito del nuovo corso del Diavolo, in salsa tedesca. Una svolta che, sul piano tecnico, accantona in via definitiva il ciclo Boban-Maldini. E, se col croato sono volati gli stracci, nel caso dell'ex difensore l'offerta sa di tentativo più conciliante. Salvo sorprese, destinato a naufragare. Perché su questo ruolo, peraltro da tempo già immaginato come unico possibile nell'ambito dell'ennesima rivoluzione di casa Milan, Maldini starebbe riflettendo. Ma già in passato aveva chiarito a quali condizioni sarebbe tornato al Milan: non certo per avere una scrivania a Milanello. Né per restare un'icona in carne e ossa, mera immagine del club da lui più amato.

"Mai semplice bandiera". Già nel 2014, tra le righe della celebre intervista nella quale sparò a zero sulla gestione di Galliani, Maldini fece intuire quale avrebbe potuto essere il suo ruolo, nell'ambito dei contatti con Barbara Berlusconi per un ritorno al Milan: "Ero pronto per un ruolo nell'ambito sportivo". Non ambasciatore, né figurina. Ancora più chiare altre dichiarazioni, questa volta datate 2016. Quando alla guida del Milan c'era Marco Fassone, e ancora Maldini spiegò via social il suo rifiuto all'offerta arrivatagli. Tra le motivazioni, ne spicca ancora una chiara: "Ho fatto presente che avrei dato tutto me stesso per un progetto serio che mi avesse visto in un ruolo importante, che non avrei mai accettato per essere utilizzato come la semplice bandiera". Parole e musica: non è detto che il tempo (e le difficoltà incontrate in queste ultime due stagioni) abbiano cambiato lo spartito, anzi. E, se una risposta da Maldini il Milan di Gazidis (e Rangnick) la aspetta, l'impressione è che a quel ruolo d'ambasciatore lui abbia già detto chiaro e tondo di no, nel corso della sua vita.

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