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Napoli, Fabián alla Insigne e da Udine parte un segnale al campionato

Napoli, Fabián alla Insigne e da Udine parte un segnale al campionatoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 21 ottobre 2018, 08:452018
di Antonio Gaito

La chance era troppo invitante per poterla sprecare. Il Napoli sbanca Udine, lanciando un messaggio forte e chiaro al campionato dopo il pareggio interno della Juventus capolista. La squadra di Ancelotti c'è e sembra decisamente intenzionata a voler dire la sua fino alla fine, proprio come lo scorso anno, anche perché è lì, ad una distanza tutt'altro che incolmabile nonostante abbia già affrontato un calendario terribile: una volta affrontata la Roma nel prossimo turno di campionato, il cammino infatti si metterà sulla carta in discesa con otto sfide su nove contro squadre della parte destra della classifica. A dare fiducia a squadra ed ambiente sono anche le tante note positive arrivate pure in una trasferta storicamente ostica e con l'insidia degli impegni dei tanti nazionali in organico.

Il 3-0 finale infatti rischia di ingannare. Ottimo l'inizio, col meraviglioso gol 'alla Insigne' di Fabian al quarto d'ora, ma la partita è stata aperta fino al rigore del 2-0 - procurato da Callejon e trasformato da Mertens - col Napoli che ha mostrato anche un volto inedito, quello della grande squadra capace di soffrire per una lunga fase tra il finale di primo tempo e l'inizio del secondo. E di ostacoli ce ne sono stati tanti, già prima del match con l'assenza di Lorenzo Insigne, uomo in più finora, a cui s'è aggiunto anche Verdi dopo appena due minuti. A quel punto Ancelotti ha dovuto cambiare i propri piani, rinunciare a Zielinski centrale per spostarlo a sinistra e liberare un posto allo spagnolo classe '96 che poi è risultato il migliore in campo, finendo la partita praticamente da attaccante con l'uscita di Milik. Il tutto in un quadro di rotazioni - impossibile ormai chiamarlo turnover, considerando l'assenza di un undici base - che ha portato all'undicesima formazione in undici gare disputate. Un coinvolgimento totale che ha regalato finora non pochi benefici, a livello di condizione fisica ma anche mentale, come nel caso di Rog, entrato senza la rabbia che in questi anni l'ha portato più che altro a collezionare cartellini, ma con la fiducia nel tentare l'uno-due ed il tiro per il 3-0. Il tris ed il terzo clean sheet di fila rappresentano il viatico migliore per presentarsi a Parigi con la giusta fiducia per tentare un'altra impresa nel girone della morte.