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Napoli, Insigne: "Ammutinamento fu un errore. Ad Ancelotti dissi che doveva bacchettarci"

Napoli, Insigne: "Ammutinamento fu un errore. Ad Ancelotti dissi che doveva bacchettarci"TUTTO mercato WEB
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
sabato 4 luglio 2020, 10:53Serie A
di Pierpaolo Matrone

Lorenzo Insigne, esterno d'attacco e capitano del Napoli, sta provando a sfatare il mito secondo cui è impossibile fare bene nella propria città. Il numero 24 partenopeo, nativo di Frattamaggiore, ha provato a prendere la squadra per mano anche quest'anno e in un'intervista al Corriere della Sera si esprime così circa la stagione in corso: "Quindici punti tra il Napoli e l’Atalanta sono troppi. La partita fino a un certo punto è stata equilibrata, la nostra qualità non è venuta fuori ma non abbiamo incontrato avversari irresistibili. L'inizio stagione è un grande rimpianto. Un peccato, soprattutto per quello che stiamo facendo adesso. Abbiamo fatto un recupero importante con Gattuso, ma resta l’amarezza".

Ovviamente il riferimento del capitano del Napoli non può che essere alla notte del 5 novembre scorso, quando la squadra si rifiutò di andare in ritiro dopo un match col Salisburgo e di fatto fece saltare il banco con Ancelotti. Insigne non nasconde che, potesse tornare indietro, non rifarebbe la stessa scelta: "Evidentemente no, ma adesso è anche inutile pensare a ciò che poteva essere e non è stato. Fu un errore, abbiamo pagato e per fortuna ci siamo ripresi".

Un critica cortese, dunque, secondo il numero 24 azzurro va fatta anche all'ex allenatore: "Non sono nessuno per giudicare Ancelotti, allenatore che ha vinto tutto e soprattutto quasi ovunque. Il mister è abituato a grandi campioni, io gli dicevo sempre che noi avevamo bisogno di essere messi sotto pressione, anche bacchettati se era il caso. Mi rendo conto che la mia è un’autocritica: siamo professionisti, dovremmo camminare da soli, ma noi forse in quel momento avevamo necessità di sentire il fiato sul collo".

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