Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Non è più il Napoli di Sarri, non è ancora il Napoli di Ancelotti

Non è più il Napoli di Sarri, non è ancora il Napoli di Ancelotti
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 18 settembre 2018, 23:432018
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Belgrado, Raimondo De Magistris

Una squadra ibrida. Che sta cambiando tanto, ma che deve ancora assimilare al meglio i nuovi schemi, le nuove idee. Questa sera al Marakana di Belgrado, nella sfida contro la Stella Rossa finita 0-0, sono mancati soprattutto gli automatismi. Un lungo e sterile dominio territoriale che non è bastato per costruire occasioni da gol in serie (solo tre clamorose) e che non ha prodotto i tre punti.
La distinta delle formazioni ufficiali recitava 4-3-3. Ma anche stasera abbiamo visto un Napoli sceso in campo col 4-4-2, con Insigne sulla linea di Milik. Con Callejon arretrato su quella dei centrocampisti e con Zielinski largo a sinistra per far spazio in mezzo al campo ad Allan e Fabian Ruiz.
A conti fatti, non benissimo. I più penalizzati, per motivi diversi, sono sembrati proprio gli spagnoli.

Fabián, lanciato a sorpresa dall'inizio, è apparso troppo lento per poter fare la differenza. Nel vivo del gioco, ma ancora monco dei ritmi necessari per fare la differenza. Callejon invece, partendo 20 metri più indietro, ha perso efficacia e pericolosità in zona offensiva. Nel primo tempo s'è visto pochissimo, poi ha alzato il suo raggio d'azione e per una decina di minuti della ripresa - prima del gol clamoroso che s'è divorato al 69esimo - è sembrato quello della passata stagione.
L'impressione finale, generalizzando il discorso, è che questa squadra si trovi a un incrocio e non sappia quale strada imboccare. "Non voglio una squadra con una identità, ma una squadra con tante identità", ha detto Ancelotti alla vigilia. Ad oggi, però, sono tante identità tutte sbiadite. Un ibrido da cui bisogna uscire quanto prima.