Non solo Coutinho - Quando Hodgson preferì Pistone a Roberto Carlos
Philippe Coutinho si è trasferito dal Liverpool al Barcellona per una cifra complessiva di 160 milioni di euro, bonus compresi. L'Inter in tutto questo ha guadagnato 2,4 milioni di euro, grazie alla clausola sulla futura rivendita stipulata con i reds al momento della sua cessione a titolo definitivo nel 2013. Un incasso inimmaginabile e che al tempo stesso aumenta i rimpianti per aver lasciato andar via troppo presto il giocatore (all'epoca aveva solo 20 anni). Ma il brasiliano è solo l'ultimo della lista dei rimpianti della nostra Serie A.
Dalla riapertura delle frontiere a oggi le grandi d'Italia hanno vissuto situazioni simili: restando in tema Inter è inevitabile parlare di Roberto Carlos.
È l'estate del 1995 e il terzino è uno dei giocatori più interessanti del panorama internazionale: è già titolare nella nazionale brasiliana ed è una stella del Palmeiras, squadra allora controllata da Parmalat. Il Parma di Tanzi può portarlo in Italia quando vuole ma a causa dei troppi extracomunitari lascia via libera all'Inter del neo-presidente Massimo Moratti. I nerazzurri fanno un grande affare e il giocatore ripaga subito la fiducia mostrando un sinistro fuori dal comune: all'esordio in Serie A contro il Vicenza una sua punizione decide la partita. Si ripete il turno successivo a Parma, in Coppa Italia contro il Venezia e in Coppa UEFA contro il Lugano. Purtroppo per lui il rendimento dell'Inter non viaggia di pari passo, tanto che a fine settembre salta Ottavio Bianchi. Quando sulla panchina della Beneamata si siede Roy Hodgson cambiano le carte in tavola: Roberto Carlos non risponde alle esigenze del tecnico inglese che gli preferisce Alessandro Pistone e lo sacrifica in estate. Il Real Madrid paga 10 miliardi di vecchie lire e ringrazia: per 11 anni si gode il miglior terzino sinistro al mondo. Nel frattempo l'Inter fatica a trovare un interprete adeguato in quella zona del campo.