Non solo Coutinho - Quando il Milan Primavera aveva Aubameyang...
Philippe Coutinho si è trasferito dal Liverpool al Barcellona per una cifra complessiva di 160 milioni di euro, bonus compresi. L'Inter in tutto questo ha guadagnato 2,4 milioni di euro, grazie alla clausola sulla futura rivendita stipulata con i reds al momento della sua cessione a titolo definitivo nel 2013. Un incasso inimmaginabile e che al tempo stesso aumenta i rimpianti per aver lasciato andar via troppo presto il giocatore (all'epoca aveva solo 20 anni). Ma il brasiliano è solo l'ultimo della lista dei rimpianti della nostra Serie A.
Dalla riapertura delle frontiere a in Italia abbiamo visto situazioni simili: Pierre-Emerick Aubameyang è uno dei più grandi rimpianti del Milan.
Il gabonese arriva poco più che bambino in Italia, alla Pro Patria, dove gioca con i Giovanissimi e gli Allievi. Il padre Pierre fu uno dei primi stranieri ad arrivare in Italia dopo la sentenza Bosman, vestendo la maglia della Triestina. Voleva che i figli giocassero in una società vicino Milano. E nel capoluogo lombardo ci arriva davvero, con i rossoneri che lo arruolano per la squadra Primavera. Non esordirà mai in prima squadra, che all'epoca poteva contare in attacco su giocatori come Kakà, Pato, Gilardino, Ronaldo e Inzaghi. Negli anni a seguire arrivano anche Ronaldinho e Borriello, poi Huntelaar, poi Ibrahimovic e Robinho. E il giovane viene mandato in prestito in Francia a maturare: pochi gol a Lilla e Monaco e tanto basta al Milan per cederlo a cuor leggero al Saint-Etienne, a titolo definitivo. A 22 anni il giocatore esplode: 16 gol in Ligue 1 nel 2011-12, 19 l'anno successivo che gli vale un contratto col Borussia Dortmund. In Germania la consacrazione, nel 2016-17 segna 40 reti in 45 partite. Il club resiste alle sirene delle grandissime d'Europa, valutandolo 80 milioni. Andrà via probabilmente per 75, ma in Cina. E il Milan, più che mai col problema centravanti, a guardare.