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Occhio alla sorpresa - Verona, Verde corre per il posto lasciato da Cassano

Occhio alla sorpresa - Verona, Verde corre per il posto lasciato da CassanoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 18 agosto 2017, 20:032017
di Ivan Cardia

Cagliari-Roma, 8 febbraio 2015, 22^ giornata di Serie A. I giallorossi vengono da quattro pareggi consecutivi, devono vincere per tenere vicina la Juventus. Ma Rudi Garcia ha gli uomini contati e decide di cambiare modulo: spazio al 4-3-3. In attacco, con Totti e Ljajic tocca a Daniele Verde. Classe '96, napoletano ma cresciuto nel settore giovanile della Roma, prima come terzion e poi come esterno offensivo per intuizione di Vincenzo Montella. Alla prima presenza da titolare fra i grandi, illumina il Sant'Elia. Due assist (per e reti di Ljajic e di Paredes), accelerazioni e dribbling, l'impressione di un passo diverso rispetto a buona parte degli altri ventuno in campo. È nata una stella? A Roma ci credono, nel prosieguo della stagione trova spazio ma a luglio inizia la trafila dei prestiti. Prima stagione tra Frosinone e Pescara: in A con i ciociari trova pochissimo spazio, in B con gli abruzzesi le cose migliori le fa vedere nei playoff. L'anno scorso, ancora Serie B, questa volta da titolare, con l'Avellino. E la prima stagione nell'undici tipo, in fin dei conti, si conclude bene: 8 gol e 5 assist in 32 partite, schierato un po' dovunque ma molto spesso da seconda punta nel 4-4-2 degli irpini.

Ora, il ritorno alla casa base e un nuovo prestito, questa volta al Verona. Gli scaligeri ci credono: nell'affare con la Roma viene inserito il diritto di riscatto e controriscatto. Ma il ruolo di Verde nelle gerarchie di Pecchia è tutto da decifrare: gli arrivi di Cerci e Cassano sembravano chiudergli gli spazi della formazione tipo. Poi Fantantonio ha fatto armi e bagagli, lasciando uno spiraglio che sembra un portone. Verde e Cerci, in realtà, si assomigliano alquanto come posizione in campo: entrambi mancini, entrambi partono da destra e si accentrano per sfruttare il piede forte. Sulla carta, l'ex Atlético Madrid tende più a puntare la porta avversaria, mentre il giovane partenopeo ha nell'ultimo passaggio l'arma più appagante del proprio repertorio. Poi, però, contro l'Avellino (terzo turno di Coppa Italia, subito un incrocio col proprio passato), è stato Verde a siglare una bella doppietta. Nel complesso, a fare la differenza può essere la giovane età: Verde ha dieci anni in meno di Cerci e Pazzini, in un tridente serve qualcuno che corra, in avanti e anche indietro. E allora, senza dimenticare le sue grandi qualità tecniche, deve iniziare a correre. Per occupare quello spiraglio lasciato da Cassano, convincere Pecchia a credere in lui. E la Roma, chissà, che al Sant'Elia era davvero nata una stella.