Onora il padre, ma non rinnegare la madre: Milito e la nostalgia del Racing
Diego Milito è pronto a tornare a casa. Non all'Inter, dove "El Príncipe" è riuscito sicuramente a scrivere il proprio nome negli Annales nerazzurri, ma nella squadra della sua vita: il Racing Club de Avellaneda. E' proprio nell'area sud-orientale della Grande Buenos Aires che è iniziata, d'altronde, la favola del centravanti argentino.
Milito ha esordito tra i professionisti nel lontano 1999, divenendo presto uno dei titolarissimi dell'Academia e vincendo il suo primo campionato nel 2001 (Apertura). Poi, nel gennaio 2004, il grande salto in Italia, con la maglia del Genoa. Un anno e mezzo in B prima dell'esperienza triennale al Real Saragozza e della sua consacrazione, nel 2008-2009, una volta rientrato al Grifone nella massima serie. L'ascesa continua e in estate l'Inter sborsa 25 milioni di euro per il bomber rossoblù. Le sue reti sono pesantissime e i sei titoli in cinque stagioni coi nerazzurri (uno Scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppa Italia, una Champions League e una Coppa del mondo per club) lo portano sul tetto del mondo, ma a 35 anni Milito sente la nostalgia di casa e svuota l'armadietto di Appiano Gentile. Già, perché se l'Inter e i suoi tifosi ormai lo amano come un padre ama il figlio, non rispondere alla chiamata del Racing Club significherebbe rinnegare la propria madre. E' per questo motivo che nel 2014 il crack di Bernal torna ad Avellaneda, regalandosi il suo ultimo trofeo (Transición 2014) e chiudendo ciclicamente la sua importante carriera.
Appena un anno dopo l'emozionante amichevole per il suo addio al calcio organizzata dai biancazzurri, i ricordi sul campo si sprecano ancora, ma per Milito è giunta l'ora di affrontare una nuova avventura professionale. Dietro alle scrivanie. Víctor Blanco, presidente appena rieletto del Racing, ha deciso infatti di affidargli il ruolo di segretario tecnico. E, curiosità, il primo "acquisto" di Milito potrebbe essere proprio un altro italiano ex Inter, mister Matías Almeyda.