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Parma, D'Aversa: "Siamo soddisfatti. Non dobbiamo sentirci appagati"

Parma, D'Aversa: "Siamo soddisfatti. Non dobbiamo sentirci appagati"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
sabato 10 novembre 2018, 20:002018
di Lorenzo Di Benedetto

Conclusa la gara vinta contro il Torino per 1-2, Roberto D’Aversa, tecnico del Parma, ha incontrato i giornalisti nella sala stampa dello stadio “Olimpico-Grande Torino”. Ecco le sue parole: “Se devo trovare un difetto è il non aver concretizzato la mole di occasioni create, ma più che per demeriti del Torino la squadra è stata brava contro un avversario bravo ad aggredirti in avanti ma che ha più difficoltà a coprire lo spazio alle proprie spalle; dunque siamo stati molto bravi nella prima mezzora a costruirci le nostre occasioni con il primo fraseggio, sfruttando le capacità di giocatori come Gervinho e Biabiany. Il gol di Inglese arriva da una costruzione di gioco dal basso, di ottima qualità. L’unico rammarico è stato con tante occasioni create riaprire la partita da un gol su fallo laterale alla fine del primo tempo, ma torniamo a casa soddisfatti per aver vinto in uno stadio non facile, in un momento in cui il Torino era in una ottima condizione psico-fisica”.

“Quando iniziano a rientrare i giocatori hai la possibilità di far rientrare tutti gli altri, per la nostra squadra è importante avere un giocatore in gradi fare verticalizzazioni immediati, la qualità di Scozzarella ti permette di riguadagnare campo. Bastoni è un giocatore che avrei voluto utilizzare già prima ma veniva da un infortunio, negli allenamenti spinge molto e pur essendo un ’99 è uno che arriverà ad alti livelli. Biabany ha dimostrato di stare bene, il rientro poi di calciatori come Inglese e Grassi ti porta a fare quello step successivo per il salto di qualità. Un allenatore non si inventa mai niente, cerca sempre di vedere gli allenamenti e poi in base anche all’avversario sceglie l’undici ideale”.

“Il Parma migliore dell’anno? Ci sono state anche altre gare nelle quali abbiamo fatto bene, penso a Genova o in casa contro la Juventus; spesso i giudizi vengono dati in base al risultato, oggi abbiamo vinto e abbiamo fatto bene, ma quello che dobbiamo fare è analizzare sempre le gare con il massimo equilibrio a prescindere dal risultato. L’obiettivo? Siamo a 10 punti dalla terzultima. Mi fa molto piacere per il Presidente e per tutta la proprietà che mi ha sempre dimostrato vicinanza e passionalità, questa vittoria va dedicata a loro ma anche ai tifosi che ci hanno seguito oltre a quelli che non hanno avuto la possibilità di entrare allo stadio”.

“Quando porti a casa il risultato la squadra messa in campo è quella giusta così come giusti sono i cambi, a volte non porti a casa il risultato e accade il contrario. Quando dobbiamo contenere il risultato abbiamo dei subentranti adatti con le loro caratteristiche, ma non è semplice subentrare: oggi Ceravolo è entrato bene così come Deiola o Gazzola; quando si fanno dei cambi per cambiare il risultato, è più difficile. L’allenatore non regala e non nega niente a nessuno, tutto quello che uno si guadagna è perché lo dimostra in settimana, il lavoro paga sempre”.

“Cosa sta nascendo a Parma? La domanda andrebbe rigirata alla società, il percorso è iniziato ancora prima che arrivassi io. Dove siamo stati bravissimi a fare quel che nessuno ha mai fatto, dovremo esserlo anche nel cercare la ciliegina sulla torta, ovvero la salvezza che valorizzerebbe tutto quello che si è fatto in questi anni. Se si ripensa a quest’estate, fino a una settimana prima non sapevamo che campionato avremmo affrontato con le difficoltà nel costruire una squadra; quello che facciamo noi è lavorare quotidianamente. La nostra fortuna è che chi arriva qui, non solo quelli che sono al Parma da tanto tempo, ha un senso d’appartenenza trasmesso dalla società e da uno come Lucarelli. La bravura del club sta nello scegliere prima dei calciatori le persone, che è la cosa più importante per raggiungere qualunque obiettivo; non dobbiamo sentirci appagati e vivere questo sogno, la strada è ancora lunga, dobbiamo continuare a lavorare”.