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Pellé e Zaza un anno dopo. Tra rimpianti e carriera segnata

Pellé e Zaza un anno dopo. Tra rimpianti e carriera segnataTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 3 luglio 2017, 14:302017
di Raimondo De Magistris

Un anno fa, di questi tempi, Germania-Italia era argomento di discussione non solo per gli appassionati di calcio. La sera prima gli azzurri di Conte, dopo aver superato la Spagna agli ottavi, avevano salutato la Francia e l'Europeo per la sconfitta ai rigori contro i tedeschi. Una sfida equilibrata fino al momento dei penalty, quando gli errori di Zaza e Pellé segnarono il destino degli azzurri. Critiche copiose per entrambi, per la superficialità con cui si presentarono dagli undici metri ancor prima che per l'errore. Ma che fine hanno fatto i due calciatori?

SIMONE ZAZA - "Dopo l’Europeo sono stato proprio male: la scorsa estate ho perso tanto peso. La cosa che mi ha fatto più danno non sono stati i video, la Zaza Dance. Ora ci rido su. A farmi soffrire è stata l’immagine sbagliata che si è fatta di me la gente, come se fossi superficiale o presuntuoso". Così Simone Zaza qualche mese fa ha commentato il suo errore dal dischetto in quel di Bordeaux. Stagione dai due volti quella del bomber di Policoro: pessima la prima parte al West Ham (nemmeno un gol realizzato in Premier League), discreta la seconda al Valencia, club in cui è pronto a rilanciarsi anche il prossimo anno.

GRAZIANO PELLE' - "Sono triste e chiedo scusa agli italiani. Se avessi segnato sarei diventato un fenomeno, così invece... Mi dispiace per tutti, ma non si dica che volevo provocare Neuer: lui neanche se n’è accorto, semplicemente facendo il gesto dello 'scavetto' lo volevo costringere a rimanere fermo. Non sono uno sbruffone e a fine partita Neuer è venuto anche a farmi i complimenti". Queste le dichiarazioni di Graziano Pellé il giorno dopo l'errore dal dischetto. Pochi giorni dopo, il centravanti di San Cesario è volato in Cina per vestire la casacca dello Shandong Luneng: tanti soldi e qualche gol per buttarsi alle spalle un Europeo che, inevitabilmente, ha segnato la sua carriera.