Pepe-Inter, l'usato sicuro che fa ancora la differenza. Anche a Madrid

Dieci anni per segnare un'era, una delle più vincenti della storia dei blancos di Madrid. Dieci stagioni per difendere il Real e imporsi, nel panorama europeo, come uno degli avversari più rocciosi e complicati da affrontare.
Képler Laveran Lima Ferreira, meglio noto come Pepe, è stato una delle intuizioni più importanti dell'ex presidente Ramon Calderon. Arrivato negli estate dei Robben, Heinze e degli Sneijder; in una sessione di calciomercato, insomma, che non è risultata tra le più riuscite, il centrale di difesa portoghese s'è al contrario dimostrato investimento - da 30 mln di euro - azzeccatissimo.

Personalità da vendere ai limiti (e spesso oltre) dell'irruenza, ha rappresentato con Sergio Ramos un punto fermo del Real Madrid nell'ultimo decennio. Quando c'era lui, la fase difensiva è sembrata più solida. Qualche scivolone, certo, diverse uscite a vuoto. Ma poco o nulla rispetto al numero significativo (oltre 300 gare ufficiali) di gare portata a casa al meglio.

Adesso, a 34 anni già compiuti, Pepe ha scavallato il momento più sfavillante della sua carriera. Ha dato tanto, ma non tutto e anche in questa stagione - pur non partendo titolare - s'è rivelato un importante ed efficace comprimario: 13 presenze in Liga con due reti, tre in Champions e due in Coppa del Re.
Un pedina utile per Zidane, forse ancora di più per il prossimo allenatore nerazzurro in un reparto che quest'anno, nei momento di maggiore difficoltà, non è riuscita a tenere a galla la barca.